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cronaca

La mappa dei Paesi con il più alto numero di rifugiati. L’86% dei migranti vive in nazioni con Pil pro capite sotto i 5mila dollari

Alla fine del 2014 le guerre nel Medio Oriente, in Africa hanno spinto 5,5 milioni di persone a diventare rifugiati e lasciare le proprie case. Un rifugiato su quattro è siriano e la popolazione in fuga dai confini della nazione in guerra ha superato quella del popolo afgano. Il dato è contenuto in un rapporto dell’UNHCR pubblicato a inizio 2015. Le masse migratorie nel globo superano i 50 milioni di individui che si muovono verso Paesi stranieri in pace. Secondo l’organismo dell’Onu l’86% dei rifugiati di tutto il mondo vive in Paesi in via di sviluppo. Quasi la metà dei rifugiati hanno vissuto nel 2014 (e stanno vivendo) in paesi in cui il Pil pro capite era meno di 5mila dollari.

I principali paesi che accolgono i rifugiati nel mondo sono tutte in Medio Oriente, Africa e Asia. Nell’info ci siamo occupati di confrontare il numero di rifugiati alle dimensioni della popolazione di un paese o di una economia sulla base dei dati raccolti nel rapporto dell’Unhcr. Se si guarda agli spazi (Km2) Libano e Giordania ospitano il maggior numero di rifugiati, mentre rispetto alle dimensioni delle loro economie gli oneri portati da Etiopia e il Pakistan sono maggiori. Per trovare l’Italia dovete scendere in fondo con la rotellina.

 

I numeri dell’escaltion. Alla fine del 2014 le persone costrette a lasciare i loro paesi d’origine sono quasi 60 milioni, l’anno precedente erano 51 e dieci anni fa 37. L’escalation, sostengono all’Hnhr, non ha precedenti.  Sempre nel 2014 ogni giorno 42.000 persone in media sono diventati rifugiati, persona in cerca di asilo o sfollati interni. Fanno uno ogni 122 abitanti della terra. .

Nota.  Il rifugiato è colui “che temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche, si trova fuori del Paese di cui è cittadino e non può o non vuole, a causa di questo timore, avvalersi della protezione di questo Paese; oppure che, non avendo cittadinanza e trovandosi fuori del Paese in cui aveva residenza abituale a seguito di tali avvenimenti, non può o non vuole tornarvi per il timore di cui sopra” [Articolo 1A della Convenzione di Ginevra del 1951 relativa allo status dei rifugiati].