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economia

Manifattura italiana: decisiva per la ripresa ma ancora debole. Produzione tedesca in crescita

Il sistema manifatturiero, nonostante la violenza della crisi economica, conserva tutta la sua centralità strategica. Il Pil stimato dall’Istat a +0,1% nel primo trimestre e l‘indice di fiducia dei consumatori registrato a febbraio assomigliano a primi – rinfrescanti – aliti di vento nell’arsura di una recessione durissima. Ma il calabrone italiano – per usare l’immagine di Giacomo Becattini che dagli anni Settanta ha meglio sintetizzato la felice anomalia del nostro Paese – si appresta (o no) a tornare a volare?

Prima del 2005 il settore manifatturiero italiano era al primo posto tra i principali competitori europei: basti pensare che nel 2000 la produzione potenziale pro capite era di oltre 22 milioni di euro per mille abitanti, contro i 19 milioni della Germania. La manifattura tedesca, però, ha continuato a crescere fino a superare i 24 milioni nel 2014, nonostante un breve calo causato dalla recessione. Con la crisi del 2008, invece, l’Italia ha progressivamente perso quota, scendendo a 17,4 milioni di euro (circa il 20% in meno del valore iniziale).

Da il Sole 24 ORE del 6 Marzo 2015, pagina 7.

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