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politica

Investimenti e conti dei Comuni sotto la lente

Dai Comuni passa la quota maggiore di investimenti pubblici, e nascono lì quelli che più velocemente si traducono in lavori effettivi e quindi in crescita reale del Pil. Nonostante le promesse di rilancio che hanno accompagnato l’addio al Patto di stabilità e la riforma del Codice degli appalti, l’encefalogramma dei pagamenti resta piatto: nei primi cinque mesi di quest’anno i Comuni hanno attivato spesa in conto capitale per 9.727 milioni, con un aumento dello 0,27% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima e una flessione dello 0,45% sul 2015, quando il Patto di stabilità c’era ancora anche se in versione addolcita. Piccoli smottamenti da sismografo, che indicano un nulla di fatto nel bilancio dei tanti tentativi pro-investimenti di questi anni; se lo sguardo si allarga alle Città metropolitane e alle Province in perenne crisi, il panorama si fa ancora più sconfortante. Tanto più dopo una lunga fase, quella fra 2010 e 2016, in cui la febbre alta della finanza pubblica ha schiacciato gli investimenti di circa il 20 per cento.  In quest’ottica, i primi numeri che emergono sul 2017 non fanno che confermare l’andamento bolso registrato nel 2016.

Articolo del 14 07 2017 del Sole 24 Ore