Indica un intervallo di date:
  • Dal Al
economia

Casa, dopo il boom nel 2016 le compravendite crescono solo del 12,3%


A fronte di aumenti delle compravendite residenziali nei primi due trimestri del 2016 rispettivamente del 20,6% e del 22,9%, le previsioni di Nomisma per fine anno si fermano solo al 12,3%, appena sotto i 500mila scambi. In questo contesto va comunque distinto l’andamento delle grandi città, che seppur con differenze territoriali, si mantengono su un livello più levato del dato nazionale, con un +16,2% di compravendite.
Sul fronte dei prezzi c’è da rilevare una piccola stretta rispetto alle ultime previsioni, con il 2016 che dovrebbe chiudere a -1,2% annuo per il nuovo e a -1,5% per l’usato; e con le prospettive di rialzo che si spostano in genere oltre il 2017, caratterizzato da una sostanziale stagnazione. Ci sono però città che si avvicinano con maggiore velocità al punto di svolta: Milano, Firenze, Bologna e Venezia. Se i dati confermano dunque un generale divario fra Nord e Sud, è necessario però distinguere tra le singole realtà: Genova e Padova ad esempio sono in ritardo rispetto ad altri centri metropolitani.
Milano si conferma la città con i prezzi più alti, con una media appena sotto i 3 mila euro al metro quadro per l’usato abitabile che sale a 18 mila per il segmento top. Poco sotto Roma con 2.877 e 17.500 euro al metro quadrato. La media nazionale (considerate 13 grandi città) si attesta rispettivamente a 1.890 e 8.790 euro. I tempi di vendita si aggirano introno ai 7,2 mesi. Mentre, sebbene si stia attenuando la differenza tra prezzi richiesti e finali, resiste un margine di trattativa medio del 15%: Bologna, Milano e Firenze le città nelle quali si “tratta” di meno.

Articolo sul Sole 24 Ore del 24 novembre 2016 a pagina 25