Indica un intervallo di date:
  • Dal Al
cronaca

Internet e computer non aiutano a migliorare le performance degli studenti. Ma è questione di tempo

Le scuole devono ancora sfruttare il potenziale della tecnologia in aula per affrontare il divario digitale e dare ad ogni studente le competenze necessarie nel mondo connesso di oggi. E’ questa la prima conclusione a cui si arriva dopo aver letto il rapporto Students, Computer and Learning dell’Ocse. In pratica, i Paesi che hanno fatto grandi investimenti nelle dotazioni tecnologiche delle loro scuole non hanno risultati apprezzabili nelle performance in lettura, matematica o scienze. E la tecnologia non ha avuto neanche effetti rilevanti per quanto riguarda l’inclusione e nel recupero degli studenti più poveri e disagiati.  Più nello specifico i quindicenni che usano moderatamente i computer a scuola tendono ad avere un miglior apprendimento dei coetanei che lo usano poco o nulla, ma quelli che lo utilizzano in modo massiccio tendenzialmente peggiorano nella lettura, in matematica e nelle scienze. Si legga l’articolo su Nova24tech.

L’interpretazione dei dati. Secondo l’Ocse una interpretazione di questi risultati è legata a un deficit nell’interazione tra studenti e insegnanti. La tecnologia, scrivono nel report,  “sometimes distracts from this valuable human engagement. Another interpretation is that we have not yet become good enough at the kind of pedagogies that make the most of technology; that adding 21st-century technologies to 20th-century teaching practices will just dilute the effectiveness of teaching. If students use smartphones to copy and paste prefabricated answers to questions, it is unlikely to help them to become smarter. If we want students to become smarter than a smartphone, we need to think harder about the pedagogies we are using to teach them. Technology can amplify great teaching but great technology cannot replace poor teaching”.

Qui l’info con tutte le classifiche

 

Gli studenti quindicenni italiani. I quindicenni italiani hanno raggiunto nel 2012 un punteggio di 504 punti nella digital reading (erano 497 nel 2009). Siamo vicini alla media Ocse. Anzi, come si legge nel rapporto, abbiamo performance migliori nella “lettura digitale” di altri studenti rispetto a studenti di altre nazioni ma navighiamo meno degli altri per trovare informazioni sul web. Anche per l’Italia vale il fatto che l’uso di internet a scuola non si è tradotto in migliori performance nei rendimenti rispetto a chi non ne fa uso. Quanto agli aspetti socio-economici in Italia gli studenti passano 1,5 ore online al giorno (meno della media dell’Ocse.  Poi il 99% dei quindicenni ha almeno un pc a casa (dati 2012, +2% rispetto al 2009 contro media Ocse 96%) e quasi uno su 3 ne ha almeno tre (+12,7%). In media ogni ragazzo a casa passa su internet 93 minuti al giorno durante la settimana, meno della media Ocse che e’ di 104 minuti e 97 minuti nel week end (138 Ocse), mentre a scuola i minuti ‘online’ sono 19 (media Ocse 25). Gli ‘internet-dipendenti’, ovvero i ragazzi che stanno piu’ di 6 ore al giorno davanti al pc a casa, sono il 5,7%, anche in questo caso fortunatamente sotto la media Ocse che e’ del 7,2% e in alcuni Paesi si avvicina al 10% (Danimarca, Olanda e Grecia) o lo supera (Svezia al 13,2%)

Qui le slide del report.