A dirlo è l’Ecdc, l’ente europeo che si occupa della prevenzione e del controllo delle malattie. Secondo l’agenzia che fa capo all’Unione europea, i focolai di West Nile e chikungunya che stanno colpendo alcune nazioni europee rappresentano per il continente una nuova normalità. Si tratta in altre parole di circostanze che richiedono «una risposta robusta e coordinata per proteggere la salute pubblica», si legge in una nota.
Nello stesso documento si spiega come l’Europa stia vivendo «una stagione più lunga ed intensa di trasmissione delle malattie» diffuse dalle zanzare. Un cambiamento legato a fattori climatici ed ambientali, come «l’aumento delle temperature, una maggiore durata dell’estate (dal punto di vista climatico, ndr), inverni più miti e modifiche negli andamenti delle piogge». Tutte condizioni che «creano un ambiente favorevole per le zanzare», che possono così riprodursi e diffondere i virus.
Quello che provoca la chikungunya, spiega l’ente con base a Stoccolma, è oggi diffuso in 16 paesi e 369 regioni europee. Solo dieci anni fa lo si trovava in appena 114 regioni. Dove per regione si intendono le classificazioni geografiche di livello Nuts3, che corrispondono alle province italiane. Solo quest’anno sono stati 27 i focolai di questa patologia registrati nel continente.
Di questi, 5 hanno interessato l’Italia e 22 la Francia. Da segnalare che il virus è arrivato in Alsazia, una «circostanza eccezionale a queste latitudini, che evidenzia il fatto che il rischio di trasmissione si stia diffondendo sempre più a Nord». Nel nostro paese i focolai sono stati registrati a Castel San Giovanni (Piacenza), Bentivoglio (Bologna), Negrar di Valpolicella e Affi (Verona) e Carpi (Modena), per un totale di 7 casi al 17 agosto 2025. Sono 111 quelli registrati oltralpe.
Sono stati 57, invece, i focolai di West Nile virus dall’inizio dell’anno. E di questi, 32 sono stati registrati in Italia, il paese europeo più colpito da questa patologia. InfoData li ha visualizzati nella mappa che apre questo pezzo, sulla quale ogni punto rappresenta una delle province colpite. Più il punto è grande e maggiore è il numero di casi confermati. La provincia più colpita quella di Latina, che per la prima volta quest’anno ha conosciuto questo patogeno, con 130 casi registrati al 17 agosto 2025.
«Data l’evoluzione della diffusione territoriale delle malattie trasmesse dalle zanzare, in futuro sempre più persone saranno a rischio in Europa», afferma Céline Gossner, Head of Section Food-, Water-, Vector-borne and Zoonotic Diseases dell’Ecdc, «questo rende la prevenzione più importante che mai, sia attraverso azioni coordinate di salute pubblica che attraverso l’utilizzo di misure di protezione personali».
In particolare, l’ente europeo consiglia soprattutto a bambini, anziani e persone immunodepresse che vivono nelle aree colpite da questi virus di utilizzare repellenti antizanzare, indossare pantaloni lunghi e vestiti a maniche lunghe al tramonto e all’alba, installare zanzariere sia alle finestre che intorno ai letti e impiegare sistemi di aria condizionata, che permettano di non aprire le finestre. Questo perché se è vero che «sono stati sviluppati nuovi vaccini contro la chikungunya», al momento «non ne esistono per uso umano contro il West Nile virus».
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