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cronaca

Ogni anno, da quasi 40 anni, nascono molti più maschi rispetto alle femmine. Che cosa significa?

Esaminando i dati di Istat, osserviamo che in Italia ogni anno, senza eccezione, continuano a nascere molti più maschi che femmine, e parliamo di sesso assegnato alla nascita. In 25 anni abbiamo 370 mila ragazzi in più delle ragazze della stessa età. Il fatto che consideriamo l’ultimo quarto di secolo è dovuto al fatto che la serie storica di Istat riporta i dati dal 1999 a oggi.

Abbiamo cercato, i dati sulla popolazione residente che nel 2025 aveva dai 30 ai 30 anni, e abbiamo notato che a partire dai nati nel 1982 i maschi residenti in Italia sono più delle donne. Per le fasce d’età che oggi hanno dai 43 anni in su, ci sono molte più donne che uomini. Detta in altro modo, fra i residenti in Italia nel 2025 ci sono più uomini che donne per tutti gli anni di nascita dal 1982 al 2024.

Allora abbiamo cercato il dato mondiale (World Bank), trovando che le cose sono attualmente così grosso modo in tutti i paesi del mondo. Che la natura ci stia suggerendo l’estinzione? Oppure semplicemente è un’evidenza del fatto che non è “naturale” solo l’eterosessualità, con buona pace di chi auspicherebbe di “rieducare” alla “normalità”?

Tornando al dato italiano, con l’invecchiamento la mortalità fra gli uomini è maggiore di quella delle donne; queste ultime vivono di più, alcuni studi dicono per ragioni genetiche, altri sottolineano anche l’aspetto comportamentale, l’aver avuto storicamente abitudini di vita meno a rischio dei coetanei maschi.

Questo dato apre a molte considerazioni. Potrebbe essere usato per esempio dal pensiero INCEL (involuntary celibate, “celibe involontario”) per avvalorare la liceità di sentimenti di risentimento verso le donne. È un fatto che uno sbilanciamento di questo tipo può avere delle conseguenze in termini di possibilità per i maschi eterosessuali di trovare una persona con cui costruire una relazione sentimentale.

Ma soprattutto ci fa riflettere sul significato che questo trend potrebbe avere per l’evoluzione e quindi per la demografia. Cina e India sono due esempi emblematici, la Cina in particolare a causa di pratiche discriminatorie come l’aborto selettivo e la preferenza per i figli maschi. Le conseguenze stanno emergendo ora con forza.

Continuiamo a parlare di denatalità italiana, del fatto che facciamo pochi figli, dimenticando anzitutto che oggi ci sono meno donne in età fertile rispetto a quante ce ne erano negli anni Sessanta, quelli del boom economico. Dalla metà degli anni Settanta sono iniziate a nascere meno persone, maschi e femmine. A questo si aggiunge il dato che riportiamo qui oggi, e cioè che dagli anni Ottanta in avanti sono nate sempre meno donne rispetto agli uomini.

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