Microsoft Ignite è la conferenza annuale in cui l’azienda di Redmond apre il cofano della propria visione tecnologica e mostra agli sviluppatori, ai CIO e ai professionisti del digitale quali saranno gli strumenti che ridisegneranno il lavoro nei prossimi anni. È un appuntamento meno glamour di Build, ma molto più strategico: Ignite è il luogo in cui Microsoft definisce lo standard industriale della sua piattaforma e indica come l’intelligenza artificiale entrerà — o meglio, si fonderà — con l’infrastruttura digitale delle imprese. L’edizione 2025, ospitata al Moscone Center di San Francisco, è segnata da un’idea semplice e radicale: l’AI non è un add-on, è l’architettura stessa su cui costruire il lavoro del futuro.
L’AI come infrastruttura delle “Frontier Firm”
Ignite 2025 porta a compimento un percorso iniziato negli ultimi due anni: l’AI non è più una funzione dentro le applicazioni ma diventa la logica sottostante dell’intero ecosistema Microsoft. L’azienda parla di “Frontier Firm”, organizzazioni capaci di usare agenti intelligenti, dati in tempo reale e piattaforme integrate per trasformare ogni processo. Non si tratta di aggiungere un Copilot qua e là, ma di ripensare il modo in cui i software parlano tra loro, condividono contesto e prendono decisioni in autonomia. È un cambio di paradigma che richiama l’idea di “azienda AI-native”: un ambiente in cui automazione e creatività umana convivono senza frizione.
Copilot diventa un sistema multi-agente
Per capire la portata della trasformazione basta guardare a Copilot, ormai molto più di un assistente conversazionale. Microsoft lo trasforma in un ecosistema di agenti intelligenti che possono collaborare, apprendere e coordinarsi fra loro. Non rispondono più solo a una richiesta: costruiscono workflow, analizzano dati, anticipano necessità e documentano ogni passaggio per garantire governance e trasparenza. Le aziende possono progettare questi agenti tramite Copilot Studio, sfruttando strumenti low-code che permettono di automatizzare attività complesse senza investire in team specializzati. È un modo diverso di intendere l’automazione: meno script, più ragionamento.
Work IQ: l’intelligenza che conosce come lavori
Uno degli annunci più significativi è Work IQ, il livello di intelligenza che permette a Copilot di capire non solo cosa devi fare, ma come lo fai. Analizza email, file, documenti, riunioni, chat, preferenze e relazioni professionali per costruire un modello del tuo modo di lavorare. Il risultato è sorprendente: Copilot non solo esegue, ma suggerisce, collega, anticipa. In Word o Outlook può proporti la prossima azione utile, in Teams può identificare l’agente giusto da attivare. È l’AI che impara il tuo stile professionale e lo usa per cucire un’esperienza davvero personalizzata.
Le app di Office diventano ambienti agentici
La suite Microsoft 365 cambia pelle: ogni app diventa un contenitore di agenti. In Excel si potranno scegliere modelli di ragionamento diversi, da OpenAI ad Anthropic; in Outlook si potrà gestire posta e calendario con prompt vocali, chiedere “riassumi e rispondi” e ottenere email generate in pochi secondi; Word diventa una piattaforma creativa capace di connettere idee provenienti da documenti e thread diversi. È un modo nuovo di intendere l’applicazione: non più un luogo in cui si apre un file, ma un ambiente intelligente che costruisce contenuti, analizza dati e prende decisioni assieme all’utente.
Fabric IQ: dare contesto ai dati aziendali
Uno dei problemi dell’AI nelle imprese è sempre stato il contesto. Con Fabric IQ Microsoft prova a risolverlo integrando dati operativi, analitici, temporali e persino di posizione in un’unica rappresentazione dinamica dell’organizzazione. L’idea è che gli agenti possano accedere non solo ai dati, ma al loro significato nel momento esatto in cui servono. È la differenza tra consultare una tabella e capire cosa quella tabella racconta del business. Fabric IQ diventa così la “mappa viva” dell’azienda che gli agenti usano per agire in modo più consapevole.
Foundry IQ: la conoscenza come servizio
Se Fabric IQ dà profondità ai dati, Foundry IQ crea il livello superiore: un sistema di conoscenza che collega gli agenti a sorgenti diverse — Work IQ, Fabric IQ, app interne, web — permettendo loro di prendere decisioni basate su informazioni omogenee e affidabili. È l’infrastruttura che abilita gli agenti a dialogare fra loro, costruire ragionamenti strutturati e restituire risposte coerenti. In pratica, Foundry IQ è la memoria condivisa dell’organizzazione, il “cervello distribuito” da cui gli agenti attingono.
Agent Factory: l’officina in cui nascono gli agenti
Per incentivare l’adozione, Microsoft introduce Agent Factory, un programma pensato per semplificare la creazione, distribuzione e gestione degli agenti. Le aziende possono usare un piano a consumo, accedere al supporto di ingegneri specializzati e formare i propri team per costruire competenze interne. L’obiettivo è evidente: fare in modo che ogni reparto — dal customer service alla finanza — possa creare i propri agenti senza passare per l’IT centrale. Un modello che ricorda da vicino la democratizzazione del software vista negli anni del cloud.
Agent 365: governare un mondo di agenti autonomi
Con l’esplosione degli agenti, arriva il tema più delicato: la governance. IDC stima 1,3 miliardi di agenti AI entro il 2028. Senza controllo diventerebbero la nuova “shadow IT”. Agent 365 nasce proprio per questo: dare un’identità a ogni agente tramite Entra ID, limitarne i permessi, monitorarne le attività e garantire sicurezza end-to-end. È una sorta di centrale operativa che permette ai CIO di capire quali agenti stanno operando, cosa stanno facendo e se stanno lavorando nel perimetro autorizzato. Una risposta necessaria a un mondo in cui l’autonomia degli agenti cresce di giorno in giorno.
La sicurezza diventa agentica e predittiva
Ignite 2025 segna un passaggio storico: la sicurezza non è più reattiva ma diventa proattiva, guidata da agenti. Security Copilot si integra direttamente in Microsoft 365 e trasforma Defender in un SOC agentico. Entra, Intune e Purview diventano piattaforme in cui agenti specializzati si occupano di threat intelligence, analisi degli incidenti, gestione delle identità e protezione dei dati. Microsoft introduce più di quaranta agenti dedicati alla sicurezza, molti dei quali sviluppati con i partner. È il tentativo più avanzato visto finora di usare l’AI non solo come scudo, ma come radar che anticipa i rischi.
Windows compie 40 anni e diventa una piattaforma AI-native
Il compleanno più simbolico è quello di Windows, che a quarant’anni cambia identità. Non è più un sistema operativo che ospita applicazioni, ma lo spazio in cui gli agenti vivono e operano. Con l’Agent Workspace gli agenti possono lavorare in un ambiente isolato e controllato, con identità proprie e permessi limitati. Gli agent connectors, basati sul Model Context Protocol, permettono agli agenti di dialogare con file, impostazioni e funzioni di sistema. E con Windows 365 for Agents gli sviluppatori possono decidere se far girare agenti in locale o nel cloud senza modificare il codice. È la trasformazione più profonda mai fatta su Windows: da OS a piattaforma AI-native.
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