La missione cinese Tianwen-1 ha inviato nuove immagini ravvicinate della cometa interstellare 3I/Atlas. La sequenza arriva mentre la Nasa, bloccata dallo shutdown, viene sollecitata a pubblicare gli scatti dell’occhio più potente in orbita attorno a Marte, la telecamera Hirise del Mars Reconnaissance Orbiter. L’ultima richiesta formale porta la firma della deputata repubblicana Anna Paulina Luna, che ha contattato direttamente l’agenzia spaziale. Diciamo che c’è parecchio interesse e questo oggetto interstellare è a tutti gli effetti una superstar.
3I/Atlas è stata identificata nel luglio 2025. Il nome “3I” indica che si tratta del terzo oggetto interstellare osservato nel Sistema solare dopo 1I/ʻOumuamua (2017) e 2I/Borisov (2019). Le prime stime parlano di un corpo delle dimensioni di Manhattan, un ordine di grandezza che da solo basta a spiegare l’attenzione degli astronomi. A rendere la vicenda ancora più rumorosa è intervenuto l’astronomo di Harvard Avi Loeb, che ha rilanciato l’ipotesi – non supportata da dati – di una possibile origine artificiale.
La comunità scientifica si mantiene su un terreno prudente. L’ex amministratore ad interim della Nasa, Sean Duffy, ha chiarito sul social network X che le osservazioni dell’agenzia non hanno rilevato traiettorie rischiose né elementi che indichino tecnologia extraterrestre. Il dibattito ha superato i confini dell’ambiente scientifico: nel thread è comparso anche un commento di Kim Kardashian, attratta dall’improvvisa popolarità dell’oggetto.
Alla conversazione si è aggiunto Elon Musk, ospite del podcast “The Joe Rogan Experience”. Musk ha speculato sulle conseguenze ipotetiche dell’impatto di un oggetto metallico di queste dimensioni, affermando che una massa composta quasi interamente da nichel potrebbe avere un potenziale distruttivo enorme. Un’affermazione priva di riscontri osservativi, che ha però alimentato circuiti complottisti già attivi, dove c’è chi discute di segnali radio e chi annuncia imminenti arrivi alieni.
In attesa delle immagini Hirise – immagini che, quando pubblicate, aggiungeranno pixel, non profezie – resta l’oggetto. Un corpo interstellare che attraversa il Sistema solare offre un laboratorio naturale sulla formazione di altri sistemi planetari, una lente fisica che racconta la chimica delle regioni dove è nato. È un promemoria della geografia cosmica: mondi che passano, dati che arrivano, interpretazioni che cambiano.