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tecnologia

Kimi K2, in cinque punti spieghiamo bene come è fatto il modello di Ai cinese che sfida OpenAI e Anthropic

Un nuovo attore sta ridisegnando la mappa globale dell’intelligenza artificiale. Si chiama Kimi K2 è cinese, ed è il modello open source più potente oggi disponibile, almeno secondo i benchmark. Lo ha sviluppato Moonshot AI, una startup fondata da ex talenti di Meta e Google, con il sostegno di Alibaba. Capace di elaborare fino a due milioni di token – quindici volte di più rispetto a GPT-4o – Kimi K2 non è solo un progresso tecnico. È anche un messaggio geopolitico chiaro: la Cina è pronta a competere, anche nell’AI generativa. Ecco cosa dobbiamo sapere.

Un modello open source (davvero) da record
Kimi K2 può processare 2 milioni di token in input, una capacità che surclassa i 128.000 token di GPT-4o e Claude 3.5 Sonnet. Questo significa poter gestire testi lunghissimi – come enciclopedie, casi giuridici o documenti aziendali – senza perdita di contesto. Disponibile via web o su Hugging Face, Kimi K2 è anche scaricabile per usi locali, rendendolo altamente personalizzabile.

 Costi bassissimi e ottime prestazioni
Usare Kimi K2 costa 15 centesimi per milione di token in input e 2,50 dollari in output. Per confronto: Claude Opus arriva a 15 dollari per l’input e 75 per l’output. Anche GPT-4.1 è molto più caro. Nei test (MMLU, HumanEval, LongBench), Kimi tiene testa o supera i top player americani, distinguendosi anche per capacità nel coding.

Innovazione tecnica made in China
Kimi K2 non è solo potente: è anche efficiente. Basato su una versione ottimizzata dei Transformer, usa tecniche di scaling dinamico e compressione per ridurre il consumo computazionale. È stato addestrato su oltre 50 trilioni di token multilingue e progettato anche per funzionare su device locali o in edge computing, con un consumo del 40% inferiore rispetto ai modelli USA.

Geopolitica e strategia industriale
La Cina dimostra di poter sviluppare modelli all’avanguardia anche senza l’accesso diretto ai chip più avanzati. L’adozione dell’open source serve non solo a stimolare collaborazione globale, ma anche ad aggirare i limiti imposti dalle sanzioni USA. Il sostegno pubblico e privato cinese all’AI ha superato i 15 miliardi di dollari solo nel primo semestre del 2025.

Un segnale anche per l’Europa
Mentre la Cina accelera e gli Stati Uniti dominano, l’Europa rischia di restare indietro. Mistral e Aleph Alpha non bastano a colmare il divario in termini di scala e potenza. Se l’AI Act ha fornito un quadro normativo, manca ancora una risposta industriale coordinata per produrre modelli competitivi. Kimi K2 è un campanello d’allarme, ma anche un’occasione per riflettere su una strategia continentale.

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