Indica un intervallo di date:
  • Dal Al
economia

Quanti Paesi al mondo possono definirsi liberi?

Nel 2024 la libertà globale è diminuita per il diciannovesimo anno consecutivo. Sono sessanta i Paesi che hanno registrato un deterioramento dei diritti politici e delle libertà civili, mentre sono solo trentaquattro quelli che hanno migliorato le proprie condizioni democratiche. Questo è quanto si appura dall’ultimo report di Freedom House, l’organizzazione non governativa con sede a Washington che conduce attività di ricerca e sensibilizzazione su democrazia, libertà politiche e diritti umani. Ma quali sono stati i migliori Paesi nella classifica per livello di libertà?

Partiamo col dire che il 2024, l’anno in cui sono state raccolte le informazioni presenti nello studio dell’organizzazione, è stato un anno ricolmo di elezioni, fattore che ha inciso molto sugli assetti geopolitici. Le urne raccoglievano voti dal Bangladesh a Taiwan, da El Salvador al Senegal, coinvolgendo anche l’Iran, la Russia, la Bielorussia, gli Stati Uniti, e poi la Corea del Sud, l’India e così via, fino in Europa, dove nel vecchio continente si sono tenute le elezioni in Germania, Belgio e Croazia. Secondo il report, nei territori in cui si sono verificati cambiamenti di potere attraverso le elezioni nazionali, in oltre il 40% dei casi i candidati sono stati presi di mira con tentativi di assassinio o aggressioni, i seggi elettorali sono stati attaccati o le proteste post-elettorali sono state represse con la forza.

 

È proprio la violenza di estrazione politica ad emergere come tema principale dello studio. In alcuni Paesi, come in Messico o in Sudafrica, la repressione violenta è stata perpetrata da gruppi criminali che cercavano di esercitare un’influenza di tipo politico. In altre nazioni, come in Francia, Giappone, Corea del Sud, Regno Unito e Stati Uniti, l’estremismo o le rimostranze di parte hanno motivato le aggressioni fisiche per i rappresentanti politici in piena campagna elettorale. Anche gli elettori sono stati esposti direttamente alla violenza: la ricerca indica che in quattordici Paesi i luoghi adibiti alle elezioni sono stati oggetto di tensioni, rendendo pericoloso o impossibile l’esercizio del voto. Sono invece undici i Paesi in cui si sono tenute delle violente proteste politiche dove le forze di sicurezza hanno fatto un uso sproporzionato della forza contro i manifestanti. Tra queste Georgia e Mozambico.

 


Ma come funziona il rapporto di Freedom House? Per ogni Paese e territorio geografico, Freedom in the World analizza differenti punti di focalizzazione: il processo elettorale, il pluralismo politico, il funzionamento del governo, la libertà di espressione e di credo, i diritti associativi e organizzativi, lo stato di diritto, come anche l’autonomia personale e i diritti individuali. Il rapporto sulla libertà nel mondo è composto da valutazioni numeriche (ma non solo) per 195 Paesi e 13 territori. Gli analisti esterni valutano 208 nazioni, utilizzando una combinazione di ricerche sul campo, consultazioni con contatti locali e informazioni tratte da articoli di giornale, organizzazioni non governative, e così via. Infine, alcuni specialisti verificano le conclusioni degli analisti e sulla base di tali informazioni stilano una classifica. Quella del 2025 ha sul podio e nella top 10 molti Paesi europei.

 

È la Finlandia ad aggiudicarsi il primo posto a livello globale per livello di libertà. Un elemento distintivo è dato dal suo sistema multipartitico che attenua la polarizzazione degli elettori. Seguono la Nuova Zelanda, la Norvegia e la Svezia, ognuna con una popolazione inferiore ai sei milioni di abitanti. In effetti, come anche segnalato nello studio, solo due Paesi tra i primi dieci hanno una popolazione di medie dimensioni.

 

Un punto di interesse possiamo rintracciarlo nei riguardi degli Stati Uniti. Secondo lo studio, le condizioni di libertà hanno continuato ad erodersi nel 2024. Inoltre, la ricerca definisce come negli ultimi anni la fiducia nelle istituzioni degli americani sia scesa a livelli quasi record. La polarizzazione politica si è rafforzata, insieme alla crescente disuguaglianza di reddito, indebolendo ulteriormente la fiducia dei cittadini.

 

E l’Italia? Il nostro Paese è al 43esimo posto, dopo Grenada (nei Caraibi) e prima di Kiribati (in Oceania). I cugini francesi sono di poco distaccati, poco al dì sopra della nostra condizione di libertà. Prima di loro ci sono gli spagnoli e i tedeschi.