Sposarsi seguendo i canoni imposti da mode e social network è diventato sempre più impegnativo dal punto di vista economico. Oggi tutto diventa evento, e il matrimonio non fa eccezione. L’organizzazione richiede in media un anno di tempo, e solo il 20% delle coppie riesce a completare i preparativi in meno di sei mesi. Da un lato, il numero di matrimoni continua a diminuire; dall’altro, chi decide di compiere questo passo tende a organizzare cerimonie sempre più sfarzose. Non esistono dati certi che spieghino se questi due fenomeni siano collegati, che il costo rappresenti cioè un vero deterrente o soltanto un alibi.
Nel 2024 il costo medio per invitato ha raggiunto i 203 euro, segnando un aumento dell’8% rispetto al 2023 e del 13% rispetto al 2022. Un incremento che riflette anzitutto l’inflazione. Nel 2003 con 5-6 mensilità medie si poteva acquistare un’utilitaria, nel 2025 servono 15 mensilità per l’auto meno costosa del mercato. Si registra però anche una tendenza alla cura per i dettagli.
Il prezzo medio di un matrimonio in Italia si attesta oggi a 23.781 euro, e il 42% delle coppie riferisce di aver superato i 25.000 euro. Sul fronte dei pagamenti, il 49% delle coppie intervistate ha attinto ai proprio risparmi, il 48% ha fatto affidamento sui regali ricevuti. Le tendenze confermano il predominio del “romanticismo” (52%) e dello “stile classico ed elegante” (49%), ma non mancano cerimonie ispirate al cinema, alla letteratura, alla natura o al gusto vintage. In realtà non mancano nemmeno i thread nelle community dedicati a “matrimonio minimal” o addirittura a “matrimonio francescano”, che spesso però di minimal o francescano hanno ben poco.
Questi numeri provengono dal Rapporto sul Settore Nuziale 2025 di Matrimonio.com, forse la principale piattaforma italiana del settore, a cui ci si iscrive gratuitamente e che raccoglie fornitori, offre una community e articoli sul tema. Il sondaggio ha raccolto le risposte di oltre 9.700 coppie convolate a nozze nel 2024, incluse persone dello stesso sesso che usano il sito per organizzare la propria unione civile.
Che cosa è diventato irrinunciabile?
Secondo il Rapporto di Matrimonio.com, i servizi più richiesti riguardano estetica e ricordo: l’89% delle coppie sceglie il fotografo, l’84% il fiorista, l’83% un atelier per l’abito da sposa, l’80% per l’abito dello sposo. Seguono bomboniere (79%) e fedi nuziali (75%).
Molto diffusi anche i servizi per l’intrattenimento: il 53% delle coppie opta per musica dal vivo, con ensemble come sassofonisti, quartetti o piccoli gruppi. Il 46% include almeno un open bar, mentre il 14% prevede un servizio di baby-sitting per gli ospiti con bambini.
Questo è lo stile dei Millennials (e di Instagram?)
L’età media degli sposi è oggi di 36 anni: quasi sette coppie su dieci appartengono alla generazione dei Millennials (nati tra il 1981 e il 1996), mentre il 18% rientra nella generazione Z (nati tra il 1997 e il 2012).
Non abbiamo sondaggi affidabili che misurino quanto il peso economico o l’estetica “instagrammabile” influenzino la decisione di sposarsi. Quel che è certo è che il numero di matrimoni continua a diminuire. Secondo gli ultimi dati Istat, nel 2023 si sono celebrati 184.207 matrimoni, con un calo del 2,6% rispetto all’anno precedente. In particolare, i matrimoni religiosi cristiani registrano un calo dell’8,2% in un solo anno, confermando una tendenza ormai consolidata: solo la metà dell coppie eterosessuali sceglie ancora il rito religioso. Diversa la dinamica per le unioni civili tra persone dello stesso sesso: dopo il picco iniziale, nel 2023 si è registrato un aumento contenuto (+7,3%) rispetto all’anno precedente, con 3.019 unioni celebrate.
Nel 2023, riporta Istat una persona su tre è iscritta all’anagrafe come single e in particolare il 23% sono single non vedovi.
Quando si parla di “calo di nuzialità” bisogna però precisare che oggi ci sono meno giovani rispetto a un tempo. La generazione dei Boomers era più copiosa di quella dei Millennials. Negli ultimi due decenni il netto ridimensionamento numerico delle nuove generazioni, dovuto alla fecondità bassa e tardiva osservata a partire dalla metà degli anni Settanta, ha prodotto un effetto strutturale negativo sui matrimoni così come sulle nascite. Man mano che queste generazioni, molto meno numerose di quelle dei loro genitori, entrano nella fase della vita adulta si riduce infatti la numerosità della popolazione in età da matrimonio.
Quindi quanto costa davvero sposarsi?
In fondo, sposarsi può costare solo 16 euro: è il prezzo della marca da bollo necessaria per le pubblicazioni in comune. Il rito civile celebrato in anagrafe e in orario d’ufficio è gratuito, e anche il matrimonio religioso lo è, almeno formalmente, poiché l’offerta al parroco resta una libera scelta.
Questo dato ci ricorda che tutto il resto è, in fondo, nelle nostre mani. Ogni spesa è una possibilità, non un obbligo. La prima domanda che una coppia può porsi è semplice e potente: vogliamo sposarci oggi, con i mezzi che abbiamo, o vogliamo aspettare? Se ciò che conta è il significato dell’unione e non la forma in cui si esprime, allora non c’è nulla che impedisca di iniziare questo nuovo capitolo della propria vita, anche con semplicità.
Organizzare un matrimonio senza rinunciare alla propria identità è possibile, basta avere consapevolezza di ciò che è davvero importante per sé. Il Libro Bianco Globale del Matrimonio 2023 – curato da Matrimonio.com insieme a Google ed Esade Business School su oltre 27 mila coppie – mostrava che la voce di spesa principale è il ricevimento, che assorbe la metà del budget complessivo. Seguono l’abito da sposa (un altro 10% del budget) e il wedding planner (un altro 10%). Mediamente, si spendono 1.500 euro per i fiori, 1.000 per le decorazioni e 500 per l’auto della sposa. Ma ogni cifra può essere ridotta con scelte più mirate e creative.
Il costo del ricevimento varia molto: dipende dal numero degli invitati, dalla location e dal tipo di servizio scelto. Si può risparmiare scegliendo un ristorante invece di affittare una location con catering separato. Anche sull’abito da sposa le alternative non mancano: sempre più persone scelgono di noleggiare o acquistare online modelli artigianali. Lo stesso vale per i fiori, con una grande variabilità di prezzo a seconda delle soluzioni decorative e del fornitore.
In definitiva, sposarsi può ancora essere un gesto accessibile, alla portata di molte più persone di quanto si creda. Serve principalmente la voglia di farlo davvero, con quello che si ha e per ciò che si è.
Per approfondire.
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