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scienze

La prima eclissi del Sole artificiale

Per la prima volta, due satelliti dell’Agenzia spaziale europea sono riusciti a creare insieme un’eclissi totale di Sole artificiale, aprendo nuove strade allo studio della nostra stella e contribuendo a migliorare le previsioni della meteorologia dello spazio. La missione vede anche il contributo dell’Istituto nazionale di astrofisica, con il supporto dell’Agenzia spaziale italiana

 

 

A sinistra, la corona interna del Sole ripresa il 23 maggio 2025 dal coronografo ASPIICS di Proba‑3. L’immagine, catturata nello spettro visibile, mostra le strutture filamentose della corona come apparirebbero all’occhio umano durante un’eclissi. A destra, la corona osservata da Proba‑3 in luce bianca polarizzata. Questa tecnica consente di isolare la luce della corona da quella diffusa dalla polvere interplanetaria. Credits: ESA/Proba-3/ASPIICS/WOW algorithm

Le immagini che permettono di studiare in dettaglio la corona solare, ossia l’atmosfera esterna del Sole, sono state scattate grazie al perfetto posizionamento di due satelliti distanti 150 metri tra loro: uno dei due ha coperto perfettamente il disco solare e permesso all’altro di eseguire gli scatti. Lanciata il 5 dicembre 2024, Proba-3 è una missione ideata con lo scopo di dimostrare la fattibilità di studiare il Sole, in particolare la corona, con un metodo innovativo e molto complesso, ossia attraverso delle eclissi artificiali. Proba-3 è infatti composta da 2 satelliti, uno detto Occultatore, del diametro di 1,4 metri con lo scopo di coprire il disco solare e produrre così un cono d’ombra, l’altro detto Coronografo, capace di allinearsi perfettamente dietro all’occultatore a 150 metri di distanza, con un margine di errore inferiore al millimetro, e fotografare il Sole “oscurato

 

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