La popolazione dei pinguini imperatore in Antartide occidentale, monitorata tra il 2009 e il 2023, ha subito una riduzione complessiva del 22%, corrispondente a un declino medio annuo dell’1,6%. Questo dato emerge da uno studio che ha osservato 16 colonie situate tra il meridiano 0° e 90° Ovest, un’area che ospita circa un terzo dell’intera popolazione globale.
La perdita riscontrata supera significativamente le previsioni più pessimistiche dei modelli climatici dell’IPCC, che stimavano scenari di forte declino entro fine secolo nel caso di elevate emissioni di gas serra. La principale causa di questo fenomeno è riconducibile alla diminuzione delle piattaforme di ghiaccio marino, essenziali per la riproduzione di questa specie. Infatti, lo scioglimento precoce della banchisa impedisce ai pulcini di sviluppare un piumaggio sufficientemente impermeabile, causando elevati tassi di mortalità e fallimenti riproduttivi. Tra il 2022 e il 2024, ad esempio, si sono registrati livelli minimi record della banchisa, con diverse colonie che hanno abbandonato anticipatamente la stagione riproduttiva.
Ulteriori fattori che incidono negativamente sulla sopravvivenza dei pinguini imperatore includono una minore disponibilità di krill, loro principale fonte di cibo, e un incremento della predazione diretta sui pulcini. Secondo le ultime stime disponibili, la popolazione globale si aggira tra le 238.000 e le 290.000 coppie riproduttive, distribuite su una superficie antartica di circa 2,8 milioni di chilometri quadrati.
Le proiezioni attuali indicano che, se non verranno attuate significative riduzioni nelle emissioni globali di gas serra, i pinguini imperatore potrebbero avvicinarsi all’estinzione entro la fine di questo secolo. La gravità della situazione ha portato, già nel 2022, all’inserimento del pinguino imperatore nella lista delle specie protette dallo U.S. Endangered Species Act. Inoltre, a livello internazionale, sono in corso discussioni per classificare formalmente questa specie tra le “Antarctic Specially Protected Species” nel quadro del Trattato Antartico. Secondo l’IUCN, la specie è attualmente definita come “quasi minacciata”, con diminuzioni di popolazione che in alcune colonie raggiungono il 50% negli ultimi cinquant’anni.
Le misure di tutela sono già state adottate a livello normativo, ma il futuro dei pinguini imperatore dipende prevalentemente dalle politiche globali di mitigazione del cambiamento climatico e dalla conseguente capacità di invertire il declino delle piattaforme di ghiaccio antartiche, cruciali per la sopravvivenza della specie.
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