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Cos’è il Mother’s Index e cosa ci dice della condizione delle madri italiane

Il Mother’s Index è un indicatore sviluppato da Save the Children per attribuire un valore numerico ai diritti delle madri. O meglio, a quanto siano riconosciuti e rispettati all’interno della società. Lanciato anche in Italia nel 2023, ha visto un aggiornamento all’interno del report “Le equilibriste. La maternità in Italia 2025”, curato da Alessandra Minello, ricercatrice in demografia all’Università di Padova.

Fatto 100 il valore assegnato nella prima edizione, l’aggiornamento mostra se e quanto il riconoscimento dei diritti delle madri sia cambiato in meglio o in peggio. Il dato generale parla di un leggero miglioramento, visto che a livello nazionale il Mother’s Index si attesta a 102,64. Il guaio è che ci sono otto regioni che si trovano al di sotto del valore 100: si va dai 95,37 della Sardegna fino ai 90,44 della Basilicata.

Mentre le regioni in cui le condizioni sono più favorevoli per le madri sono l’Alto Adige con 117,88, l’Emilia Romagna con 110,98 e la Toscana con 108,82. Ma come viene elaborato il Mother’s Index? L’indice viene calcolato a partire da sei diversi elementi, ciascuno dei quali quantifica la situazione in un determinato ambito della vita.

Il dominio relativo alla demografia fa riferimento al numero di figli per donna. Per quanto riguarda il lavoro, vengono considerati il tasso di occupazione madri con figli minorenni, quello di part-time involontario per le donne, le occupate in lavori a termine da almeno 5 anni e il numero di dimissioni per le madri con figli da zero a tre anni per ogni 1000 donne occupate.

La rappresentanza considera la percentuale di donne in organi politici a livello locale per regione. Il dominio della salute viene valutato considerando il quoziente di mortalità infantile nel primo anno di vita e di strutture sanitarie pubbliche e private accreditate per attività di consultorio per ogni 100mila abitanti. Sul fronte dei servizi vengono presi in considerazione l’indice di presa in carico dei servizi per la prima infanzia, la percentuale classi a tempo pieno nella scuola primaria e quella di bambini che in questi istituti frequentano la mensa.

Ancora, il dominio soddisfazione soggettiva è calcolato a partire da quella per il lavoro svolto e per il tempo libero delle donne. Infine, per l’indicatore violenza si tiene conto del tasso di posti nei centri anti violenza e nelle case rifugio ogni 100mila donne over 14. La scelta è stata quella di visualizzare nel grafico i valori di questi indicatori per ciascuna regione, consentendo al lettore di utilizzare il filtro nella parte bassa (in alto a sinistra per chi leggesse da desk) per selezionare una singola regione. La riga rossa consente di valutare se ci sia stato un aumento o una contrazione rispetto al 2022.