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Meta Ai diventa app. La guida per opporsi all’uso dell’Ai e tutto quello che c’è da sapere. In cinque punti

Meta ha presentato ufficialmente la nuova app dedicata a Meta AI, un assistente virtuale potenziato dal modello di intelligenza artificiale Llama 4, progettato per offrire un’esperienza più personalizzata e naturale. Dopo aver integrato l’IA in WhatsApp, Instagram, Facebook e Messenger, la big tech compie un ulteriore passo avanti lanciando un’app autonoma focalizzata sulle interazioni vocali. Meta userà contenuti pubblici condivisi da utenti adulti dell’Unione Europea sulle sue piattaforme, come post e commenti pubblici su Facebook e Instagram. Sfrutterà anche le interazioni con Meta AI — come domande e richieste fatte all’assistente. In cinque punti quello che dovete sapere, anche come opporvi all’uso dell’Ai.

1. Cos’è l’app Meta AI?

Meta AI è l’assistente virtuale sviluppato da Meta, ora disponibile come app autonoma per iOS e Android. Oltre a essere integrato in piattaforme come WhatsApp, Instagram, Messenger e Facebook, l’app offre un’esperienza completa e indipendente, simile a quella di ChatGPT, con funzionalità avanzate di conversazione e generazione di contenuti. LOS40


2. Le funzionalità principali

L’app consente di conversare tramite testo e voce, grazie alla modalità “full-duplex” che permette dialoghi più naturali, generare immagini e testi creativi su richiesta, effettuare ricerche web integrate, personalizzare le risposte in base ai dati dei propri account Facebook e Instagram, se collegati. Tutte queste funzionalità sono alimentate dal modello linguistico Llama 4, l’ultima evoluzione dell’intelligenza artificiale di Meta.


3. Il feed Discover: l’AI diventa social

Una delle novità dell’app è il feed “Discover”, che mostra le interazioni con l’AI condivise dagli utenti. È possibile visualizzare, commentare, mettere “mi piace” e remixare le richieste e le risposte generate dall’AI. Questa funzione mira a rendere l’uso dell’intelligenza artificiale un’esperienza più sociale e condivisa, avvicinando gli utenti alla tecnologia attraverso l’interazione con i contenuti degli altri.


4. Integrazione con gli occhiali Ray-Ban Meta

L’app sostituisce la precedente “Meta View” per gli occhiali intelligenti Ray-Ban Meta. Attraverso questa integrazione, è possibile trasferire le conversazioni tra gli occhiali e l’app o il web e utilizzare l’AI per il riconoscimento di oggetti e la traduzione in tempo reale. Meta prevede di lanciare un nuovo modello di occhiali con display integrato entro la fine del 2025, ampliando ulteriormente le possibilità di interazione con l’AI.


5. Meta userà i dati degli utenti per addestrare la propria Ai.

A partire dalla fine di maggio, Meta inizierà a utilizzare i dati personali degli utenti europei per sviluppare e migliorare i suoi sistemi di intelligenza artificiale. Per dati si intendono i contenuti pubblici condivisi dagli utenti maggiorenni, come post, commenti, foto e anche informazioni fornite durante l’uso di servizi di intelligenza artificiale. Il Garante per la protezione dei dati personali ha confermato che è possibile opporsi all’utilizzo dei propri dati. Entro la fine di maggio possiamo compilare questo modulo su Facebook e qui su Instagram.  Se ci opporremo in un momento successivo, varrà solo per quello che diremo dall’invio del modulo in poi  in poi, quello che è rimasto “salvato” nei server sarà invece utilizzato. Chi non ha account ma desidera in ogni caso mettere al sicuro le proprie informazioni personali, può usare questo link.

Per approfondire. 

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