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economia

Turismo, chi fa più viaggi in Europa? E a quale età si preferisce viaggiare nei Paesi Ue

Sono più di un miliardo i viaggi che nel 2022 hanno effettuato gli europei con almeno 15 anni di età. Questa quota comprende gli spostamenti per svago, per motivi personali (questioni di salute) o, ancora, per lavoro. Numeriche considerevoli, ma ancora minori rispetto ai livelli pre-pandemia da Covid-19, quando i viaggi (di almeno una notte trascorsa fuori casa) erano 100 milioni in più. Ciò è quanto espresso dagli ultimi dati Eurostat, l’istituto europeo di statistica, che ci racconta cosa sta accadendo al turismo del vecchio continente. Noi di Info Data ne abbiamo elaborato le numeriche attraverso dei grafici, cercando di rispondere ad alcune curiosità, come ad esempio: qual è il Paese UE dove si viaggia di più?

 

Con quasi 230 milioni di viaggi effettuati nel 2022, è la Francia ad aggiudicarsi il primo posto del turismo europeo. Bisogna tuttavia fare una precisazione: al conteggio degli spostamenti fatti dai cugini d’oltralpe, pesano tantissimo i viaggi compiuti dai francesi nella classe d’età con più di 65 anni (parliamo di circa 61,3 milioni di viaggi, un quarto del totale). Al secondo posto (e di poco distaccati rispetto ai francesi) troviamo i tedeschi, con 220 milioni di viaggi fatti nel 2022. In questo caso, però, la maggior parte degli spostamenti sono stati praticati da turisti in un’età compresa tra 25 e 35 anni (con ben 44,3 milioni di viaggi fatti dai giovani tedeschi). Ultimo gradino del podio per la Spagna, ma in questo caso sono ben altre le numeriche all’attivo nel 2022 rispetto alle prime posizioni. Infatti, a separare gli spagnoli con i tedeschi e i francesi sono ben 100 milioni di viaggi, avendone quantificate 138 milioni in tutto.

E l’Italia? Il nostro Paese si trova al sesto posto, di molto al di sotto rispetto alle prime posizioni del turismo europeo. Parliamo di 47 milioni di viaggi effettuati nel 2022 dai cittadini italiani sopra ai 15 anni. Un dato interessante riguarda la classe di età che spicca rispetto alle altre categorie di turisti residenti nella penisola. Con ben 10,6 milioni di spostamenti, sono gli italiani dai 45 ai 55 anni a viaggiare di più. I giovani, dai 25 ai 35 anni, ne fanno appena 6,3 milioni (ricordiamo che i tedeschi della stessa età viaggiano 7 volte di più, facendone 44,3 milioni).

 

 

Inoltre, guardando all’andamento complessivo del settore, la fotografia che fa l’istituto di statistica europea non definisce un quadro positivo. Ed è presto detto il perché, considerando che il 38% dei residenti nell’UE di età pari o superiore a 15 anni non ha partecipato al turismo, il che significa che non ha effettuato alcun viaggio per scopi personali con almeno una notte trascorsa fuori casa. Ma alcune fasce d’età sono più esposte a questa dinamica rispetto ad altre. Infatti, la percentuale più alta di persone che non partecipano al turismo (parliamo del 55%) si registra tra gli chi ha più di 65 anni. La percentuale più bassa è stata invece osservata nel gruppo di età compreso tra i 25 e i 34 anni (con il 29%). Questo è dovuto al fatto che le persone di 65 anni e più erano più inclini a viaggiare nel proprio Paese (il 70% di loro), a fare viaggi più lunghi (6,3 notti di durata media) e a soggiornare più spesso in alloggi non affittati (il 53% di notti).

Ma i dati non registrano solo risvolti negativi. Come definito dall’ultimo report dell’Eurostat, il turismo senior sembra infatti contribuire a combattere la stagionalità, con i turisti di 65 anni e più che trascorrono il 58% dei loro pernottamenti in bassa stagione (da marzo a giugno e da settembre a novembre), mentre i turisti di età compresa tra i 15 e i 64 anni sono più propensi a viaggiare nei mesi di punta di luglio e agosto.

 

 

Considerando, invece, l’andamento dei viaggi effettuati dai giovani europei (dai 25 ai 35 anni) con almeno una notte trascorsa fuori casa, si scopre che non è ancora stato raggiunto il livello pre-pandemia. Dunque, la crisi per il turismo europeo deve ancora rientrare. Uno sviluppo che segue la stessa tendenza per i viaggi fatti dai giovani italiani. Auspicando che anche questo fattore possa migliorare col tempo, perché un Paese che non viaggia tende ad annichilirsi, quando potrebbe arricchirsi dei costumi, dei sapori e della storia di altri popoli. Migliorando il proprio punto di vista, magari, avvicinandosi alle altre culture.