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In Italia solo il 26,31% degli occupati trascorre gran parte della propria giornata lavorativa utilizzando device digitali

In Europa poco meno del 30% dei lavoratori tra i 15 e i 74 anni si è completamente digitalizzato. Ovvero svolge interamente o per la maggior parte del tempo la propria attività utilizzando computer, smartphone o tablet. Il dato, aggiornato al 2022, arriva da Eurostat e racconta di come larga parte del mercato del lavoro sia ancora analogico. Persino in Lussemburgo, il paese che con il 47% di lavoratori digitalizzati divide il podio con Paesi Bassi e Svezia entrambi fermi al 41%, il dato non supera la metà del totale.

In Italia solo il 26,31% degli occupati trascorre gran parte della propria giornata lavorativa utilizzando device digitali. Un dato più vicino a quel 12% intorno al quale oscillando le ultime della classe, ovvero Grecia, Bulgaria e Romania. Questo dal punto di vista geografico. Risulta però molto interessante anche analizzare la quantità di tempo lavorato impiegando smartphone, tablet e computer in base al genere e alla fascia d’età.

Il primo elemento che salta all’occhio riguarda il fatto che a prevalere sono gli estremi: il blu più scuro di chi lavora quasi esclusivamente ricorrendo a device digitali e il giallo chiaro di chi non li utilizza per niente. La fascia più anziana dei lavoratori, a conferma del pregiudizio che vuole gli anziani meno avvezzi alla digitalizzazione, è quella che vede la quota maggiore di analogici: il 32,78% delle donne e il 34,6% degli uomini non ricorre a device digitale per svolgere la propria attività.

Anche tra i più giovani, sono sempre i maschi quelli con la quota più alta di lavoratori non digitalizzati: tra i 15 e i 29 anni sono il 34,56 contro il 24,42%, tra i 30 ed i 44 anni il 27,8 contro il 20,63%, tra i 45 ed i 59 anni il 31,36 contro il 28%. Tutti valori che vengono rispecchiati, al contrario, se si guarda alla quota di persone che operano quasi esclusivamente attraverso device digitali. Basta cliccare sul grafico ed apparirà un pop-up con il valore percentuale relativo all’area selezionata

Nella nota con cui Eurostat ha diffuso questi dati viene infine specificato come esista una correlazione positiva tra il titolo di studio e l’impiego di device digitali. Tra coloro che hanno un livello educativo basso, il 10% delle donne ricorre a device digitali per la quasi totalità dell’attività lavorativa contro l’8% degli uomini. Al contrario, tra le persone con un’educazione terziaria, il 44% delle donne ed il 47% degli uomini è rappresentato da lavoratori completamente digitalizzati.