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politica

Il referendum, l’Italia spaccata in due e quel che resta delle monarchie

Oggi 2 giugno con la deposizione di una corona d’alloro all’Altare della Patria da parte del capo dello Stato, Sergio Mattarella, sono iniziate le celebrazioni per il 77° anniversario della Repubblica. Ricordiamo che si festeggia ogni anno il 2 giugno, data del referendum istituzionale del 1946, con la celebrazione principale che avviene a Roma.

Cosa è accaduto il 2 giugno?

Il 2 e il 3 giugno del 1946 si tenne il referendum istituzionale con il quale gli italiani vennero chiamati alle urne per decidere quale forma di Stato – monarchia o repubblica – dare al Paese Il referendum fu indetto al termine della seconda guerra mondiale, qualche anno dopo la caduta del fascismo, il regime dittatoriale che era stato lasciato agire da Casa Savoia – anche con vivo sostegno da parte dei suoi membri – per più di 20 anni. Qui sotto la scheda del referendum istituzionale del 2 e 3 giugno 1946

I risultati del referendum

La Repubblica ottenne poco più del 54 per cento dei voti. A esprimersi, fu un’Italia spaccata tra Nord e Sud. Il Nord votò a maggioranza repubblicana mentre il Sud confermò la tradizionale fedeltà all’istituto monarchico. Votarono l’89,08%. Vuole dire 25 milioni di italiani su un totale di 28 aventi diritto. Fa impressione.

L’Italia divenne una repubblica democratica il 18 giugno 1946 dopo che un referendum istituzionale abrogò la monarchia costringendo il re Umberto II a prendere atto delle mutate condizioni politiche e istituzionali e a lasciare il paese per un esilio definitivo
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Le monarchie nel mondo

La monarchia più celebre è quella britannica che a maggio ha visto l’incoronazione di  re Carlo III. Il monarca del Regno Unito è il capo di Stato di 14 paesi sovrani diversi dal suo. In termini numerici è il più prolifico tra le 17 monarchie costituzionali del mondo che continuano a impiegare monarchi come capi di stato rappresentativi.

 

 

Come si vede nell’infografica  di Statista, oltre alle monarchie costituzionali, ci sono ancora una dozzina di paesi in tutto il mondo che sono monarchie assolute o semi-costituzionali. La monarchia costituzionale è una forma di monarchia. Il sovrano regna, ma ha poteri limitati e stabiliti da una costituzione, che sono tuttavia più vasti di quelli che godrebbe in un sistema parlamentare. Quelle assolute sono più comuni nella penisola arabica, anche se tra questi figurano anche Marocco, Brunei, Eswatini e Liechtenstein. Il semi-costituzionalismo – in cui monarchi ed eletti condividono i poteri – spazia da paesi che consentono ai monarchi di mantenere alcuni poteri accanto a un parlamento eletto alle cosiddette monarchie elettive, che eleggono leader da un gruppo di reali – il sistema di governo degli Emirati Arabi Uniti . Anche il Papa è eletto da un gruppo di cardinali, ma è il singolare sovrano del Vaticano, quindi considerato una monarchia assoluta. Ciòdetto per fare due conti: dieci paesi in Europa e cinque in Asia oltre a Tonga e Lesotho mantengono il proprio monarca in funzione rappresentativa e come capo di stato. Le monarchie subnazionali tradizionali sono prolifiche in Indonesia e Sud Africa.

Infine… una infografica di Eurostat celebra l’Italia e la festa della Repubblica.

 

 

Per approfondire. 

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