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Quanto ci piace uscire la sera e cosa ci piace fare?

Sono passati quasi cinquant’anni da quando Calboni ordinò “tre scotces” in risposta a Fantozzi e Filini, che in una serata al night club portarono da casa la Prunella Ballor. Una pietra miliare dell’umorismo all’italiana, ma anche una chiave di lettura per i borghesi piccoli piccoli dell’Italia nel post boom economico.

Ma cos’è cambiato da quel teatrino pungente descritto da Paolo Villaggio? Le abitudini degli italiani, oltre l’uscio di casa, sono mutate? Si esce di più per mangiare e divertirsi? Scopriamolo insieme con sette curiosità presenti nei dati dell’ultimo rapporto Istat sulla società e sull’intrattenimento degli italiani.

I curiosità: dati in aumento, ma non abbastanza

Secondo lo studio condotto dall’Istituto, nel 2022 è aumentata la fruizione da parte degli italiani di almeno uno spettacolo o forma di intrattenimento (parliamo di spettacoli teatrali, concerti, cinema, discoteca, spettacoli sportivi e altri eventi). Tuttavia, nonostante questa timida ripresa, i livelli pre-pandemici non sono ancora stati raggiunti (la percentuale si aggira attorno al 50% contro il quasi 65% del 2019).

II curiosità: restano alcuni stereotipi di genere

Purtroppo, restano alcuni stereotipi di genere. Tipo la partecipazione ad eventi sportivi, che rimane più marcata per gli uomini rispetto alle donne italiane (quasi al 26% contro l’11,8%). Cambia tutto se si parla di musei, mostre e spettacoli teatrali, dove le donne primeggiano (parliamo del 23,3% contro il 21,8% delle presenze maschili in musei e mostre, 13,5% contro il 10,6% per gli eventi a teatro). Tuttavia, la partecipazione è quasi identica per le serate in discoteca, cinema e concerti.

III curiosità: divari tra Nord e Sud (ma dai?)

Il cliché dei dati che fanno notare un divario da Nord a Sud, si nota anche a teatro, nei musei o al cinema. Infatti, secondo il rapporto, i livelli di partecipazione a spettacoli e intrattenimenti sono più elevati nel Centro-nord rispetto al Mezzogiorno. La pandemia, che ha condizionato ovunque la fruizione degli eventi, ha però ridotto le distanze. E quindi persiste, anche in questa faccenda, la questione meridionale.

 

IV curiosità: gli amici contano (e si incontrano di più)

 

“Meno male che c’è Riccardo”. Così cantava Gaber, cadenzando una trafila di nomi di gente noiosa che era al bar. Ma poi c’era il suo amico, Riccardo. Su questo punto, gli italiani restano fedeli al principio secondo cui gli amici contano, e come prova, si incontrano sempre più spesso. A quanto dicono i dati, infatti, nel 2022 è pari al 10,8%, la percentuale di persone che vede tutti i giorni gli amici, in aumento rispetto al 7,4% del 2021. Anche in questo caso, tuttavia, i livelli sono ancora al di sotto del valore del 2019 (13,7%), prima della pandemia.

 

 

V curiosità: al ristorante, come prima

 

Nel 2022, gli italiani che hanno mangiato fuori casa almeno una volta l’anno nel loro tempo libero, sono l’82,3%. Una quota decisamente superiore a quella del 2021 (anno in cui si aggirava intorno al 71%). La notizia degna di nota è che (almeno) questo dato è sostanzialmente in linea con quanto registrato nel 2019 (83,4%).

 

VI curiosità: al ristorante sì, ma al Centro-nord

 

Sarà pure un’abitudine degli italiani, e sarà anche vero che sta per tornare ai livelli pre-pandemici, ma a mangiare fuori casa nel tempo libero ci vanno soprattutto i residenti del Centro-nord. I dati dell’Istituto, infatti, registrano un 84,2% di frequenza dei cittadini nel Centro e nel settentrione rispetto al 78,7 certificato nel Mezzogiorno.

 

 

VII curiosità: tutti a teatro!

 

Come detto in principio, la partecipazione ad almeno uno spettacolo è accresciuta nel 2022. Ma, a quanto pare, alcune attività hanno maggiorato (e di molto) le presenze. Questo è il caso dei teatri, che rispetto al 2021 hanno aumentato di quattro volte la fruizione degli spettacoli.

 

 

Dunque, almeno per le scelte che facciamo nel tempo libero, siamo diversi rispetto al ragionier Fantozzi e il buon Filini, che erano poco abituati ad una serata fuori casa. Però, uniti come popolo, saremo tutti d’accordo, su cosa pensiamo de La Corazzata Potemkin. E questa è quasi una certezza.