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finanza

Affitti sempre più alti: le case ai ricchi. Gli altri, pendolari

È un fenomeno a cui stiamo assistendo nelle grandi città – Milano su tutte – e nei centri sempre più orientati al lusso come Cortina e dintorni: case troppo costose tanto che chi proviene da quelle aree e i giovani che hanno bisogno di recarvisi per lavorare devono abitare altrove e vivere da pendolari. Conviene affittare ai ricchi, magari stranieri, fosse anche per qualche settimana l’anno.

Il costo delle case nei centri urbani continua a crescere in tutta Europa e a rimetterci sono le persone più fragili, i giovani, chi ha bisogno di un alloggio per studiare. Stando ai più recenti dati Eurostat, nel 2021 la quota dei costi abitativi sul reddito disponibile in Ue era in media del 19%, mentre specificamente per le persone a rischio di povertà tale quota era del 38%. Sono considerati a rischio povertà i nuclei con un reddito complessivo inferiore al 60% rispetto al reddito mediano nazionale.

Un trend confermato dall’ultimo report di “HousingAnywhere“. La piattaforma internazionale di alloggi per studenti e giovani professionisti ha elaborato un”International Rent Index” (Indice Internazionale dell’Affitto) su 23 città europee, e Milano è risultata essere la quarta città come aumento annuale fra il 2021 e il 2022: 1.853 euro al mese per una casa.

Le città italiane, comune per comune

Un tool interessante è quello di Idealista, che dà la possibilità di calcolare in tempo reale sulla base dei suoi annunci, la variazione del costo di una casa o di un affitto per metro quadro in ogni città e addirittura in ogni quartiere. La prima cosa che emerge chiaramente è che il peso maggiore lo hanno gli affitti. Prendiamo per esempio Milano: a gennaio 2023 comprare casa è costato in media 4.971 euro al metro quadro: +1% rispetto a ottobre 2022 e +7,3% rispetto a gennaio 2022. Un affitto costa in media 21,4 euro al metro quadro: +2% rispetto a dicembre 2022 e + 10% in confronto a gennaio 2022. Un record mai visto.
A Roma città siamo sui 14,1 euro al metro quadro, in media, per l’affitto a gennaio 2023, il 7,3% in più rispetto a gennaio 2022; e a 3000 euro per l’acquisto, cifra rimasta grosso modo stabile.

A settembre 2022 sono stati pubblicati i risultati preliminari di una ricerca condotta da Tortuga e Area Proxima, su quanto reddito è necessario per acquistare una casa in Italia, comune per comune. Una famiglia su cinque vive in affitto in Italia: la propensione storicamente è all’acquisto. Nel 25% dei casi il costo di una casa è superiore al 30% del reddito (soglia considerata critica), mentre nel 10% dei comuni si sorpassa addirittura il 40%. Dai dati emerge la classica diseguaglianza in termini di redditi tra Nord e Sud, mentre il prezzo delle case risulta particolarmente elevato nei grandi centri urbani e nei luoghi turistici. Come è stato fatto questo calcolo? Il reddito medio netto è derivato dai dati della Agenzia delle entrate sull’ammontare totale dichiarato per fini fiscali e il numero di percettori per comune nel 2019. Il totale dei redditi lordi dichiarati è riportato a livello comunale in base allo scaglione Irpef di riferimento, trasformato in valori netti attraverso le varie aliquote. Il costo legato alla proprietà è calcolato come una rata annuale con tasso di ammortamento alla francese sul prezzo dell’immobile medio.

Europa: +37% per comprare casa e +16% per un affitto

I dati a tappeto sono raccolti da Eurostat nella piattaforma interattiva Housing in Europe 2022 che raccoglie i dati su quanto sono aumentati i prezzi delle case e gli affitti dal 2010 al 2021 i tutti i paesi europei. Per l’Italia emerge un fatto: i prezzi sono cresciuti molto meno che in altri paesi. È la povertà delle famiglie, specie con la pandemia a non essere calata, anzi: è aumentato il divario fra famiglie. I dati Istat mostrano infatti che in media il peso della casa sul totale del reddito non è variato. In media, appunto.
L’inflazione tra il 2010 e il 2021 si è sviluppata in modo abbastanza simile agli affitti con un aumento totale del 17%. Si è registrato in Europa e in Italia un boom dei costi di produzione in edilizia fra il 2020 e il 2021 (i dati in possesso di Eurostat) ma con la crescita dell’inflazione del 2022 ci si aspetta per l’anno in corso numeri ancora più impressionanti.

Il sovraccarico dei costi abitativi è più alto nelle città. Il 10,4% della popolazione europea che abita in una zona urbana vive in una famiglia in cui il costo totale dell’alloggio rappresenta più del 40% del reddito disponibile, contro il 6,2% di chi vive nelle zone rurali. Il sovraccarico dei costi abitativi era più elevato nelle città che nelle zone rurali in praticamente tutti gli Stati membri.

I prezzi delle case sono aumentati del 37% nell’UE tra il 2010 e il 2021, con una costante tendenza al rialzo dal 2013 e incrementi particolarmente consistenti tra il 2015 e il 2021. In Italia rispetto ad altri paesi le cose erano migliorate dal 2010 al 2019, mentre negli ultimi tre anni i prezzi sono ricominciati a salire. Fatto 100 euro il costo per metro quadro nel 2015, una casa in italia oggi costa 103 euro.
C’è stato un costante aumento degli affitti nell’Ue tra il 2010 e il 2021 – in totale il 16% durante l’intero periodo. C’è stato un aumento in 25 Stati membri e una diminuzione in due. Gli aumenti maggiori sono stati registrati in Estonia (+154%), Lituania (+110%) e Irlanda (+68%), mentre le diminuzioni sono state osservate in Grecia (-25%) e Cipro (-3%).