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Conviene ospitare i mondiali di calcio?

Ma quindi, conviene ospitare i mondiali maschili di calcio? Sì, ma solo se vince l’Italia. Si tratta, ovviamente, di una correlazione spuria. Ovvero di due fenomeni collegati in maniera del tutto casuale. Però negli ultimi cinquant’anni, le uniche due edizioni in cui i ricavi da sponsor, biglietti e diritti televisivi hanno superato i costi organizzativi e per l’allestimento degli impianti sono state quelle di Spagna nel 1982 e di Germania nel 2006. Ovvero due occasioni in cui ad alzare la coppa è stato il capitano degli azzurri.

I numeri dietro a questa affermazione arrivano dal Mega Events Database, una banca dati pubblicata nel 2021 da un gruppo di ricercatori guidati da Martin Müller dell’Università di Losanna. Si tratta appunto di un database che analizza, oltre ai mondiali maschili di calcio, anche le olimpiadi estive ed invernali, mettendo a confronto i costi sostenuti per l’organizzazione e per la realizzazione degli impianti e i ricavi legati agli sponsor, ai biglietti e ai diritti televisivi. InfoData si è concentrata sui campionati del mondo di calcio maschile e ha utilizzato questi dati per caprire quanta percentuale dei costi sia stata coperta dai ricavi, ovviamente al netto dell’indotto generato dalla manifestazione. Il risultato è rappresentato nell’infografica che apre questo pezzo.

Come detto, sono solo due le occasioni nelle quali l’organizzazione dei mondiali di calcio ha generato un beneficio economico: la prima nel 1982 in Spagna, dove i ricavi hanno superato del 38,4% le spese. La seconda in Germania, dove gli incassi hanno superato del 16,8% le spese. Per il resto, un disastro: il dato peggiore in Messico nel 1984, quando le entrate hanno rappresentato appena il 19,4% dei costi sostenuti per organizzare il campionato vinto dall’Argentina guidata dalla Mano de Dios, oltre che dal piede sinistro, di Diego Armando Maradona.

Il secondo dato peggiore, invece, ci riguarda direttamente. Nel senso che si tratta dei mondiali di Italia ’90 quando, secondo i dati raccolti da Müller, vennero spesi 1,2 miliardi di dollari dell’epoca per incassarne appena 314, pari al 25,8% della somma investita. Ulteriore conferma del fatto che per far quadrare i conti di un campionato del mondo conviene che non sia l’Italia ad organizzarli, ma a vincerli. Certo, sempre che riesca a qualificarsi: in questo senso, non ci sono buone notizie per il comitato organizzatore del Qatar, pronti ad ospitare l’edizione 2022.

Si ringrazia il Centro analisi e studi del Sole24Ore per aver reso confrontabili le somme che nel database originale sono espresse in valute diverse

Per approfondire. 

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