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politica

Tre numeri (a caldo) e cinque (a freddo) per ricordarci come sono andate le elezioni

Proviamo a sceglierne tre numeri  a caldo e cinque numeri a freddo per ricordarci come sono andate le elezioni.

64%

Mai così alto l’assenteismo. Di definitivo c’è solo il dato dell’affluenza.  Secondo i dati del Viminale alle 23 hanno votato circa il 64 per cento degli elettori contro il 74 delle scorse elezioni.  Sono 10 punti in meno, la più bassa della storia repubblicana. C’è chi si aspettava ancora peggio anche per le condizioni meteorologiche del Sud che non hanno aiutato.

44,1%

Meloni ha più seggi di Lega e Forza Italia. Con 12 milioni di voti il centrodestra vince nettamente le elezioni. Sempre a caldo se sommiamo i seggi ottenuti da Salvini e Berlusconi non raggiungiamo quelli di Forza Italia. Vuole dire  molto in termini di equilibri nel centrodestra e per la futura composizione del governo. Di certo, se le cose resteranno così, il presidente della Repubblica Mattarella chiamerà Giorgia Meloni per la formare il Governo.

48%

Quanto valgono i progressisti? Vi ricordate il “campo largo” di Letta. Non è mai nato. Volendo però sommare Pd, Terzo Polo e Cinque Stelle al senato abbiamo 48% mentre alla Camera il 47%. La somma non è il calcolo corretto. Peraltro, le tre forze abbiamo visto non la pensano alla stesso modo ma insieme avrebbero costituito un blocco in grado di competere con il centrodestra. Di questo si discuterà molto, tra le file dell’opposizione.
A mente un po’ più fresca ecco qualche numero per provare a capire meglio cosa è successo nelle elezioni politiche del 25 settembre I dati confermano quanto la vittoria del centrodestra sia dovuta alla divisione del centrosinistra. Uniche soprese la ripresa del M5S e la caduta della Lega. Ma procediamo senza indulgere troppo.

26%

Giorgia Meloni conta come tutto il centrosinistra. Il centrodestra con il 44% ha vinto le elezioni trascinato dal successo di Fratelli d’Italia (26%), che da solo raccoglie praticamente gli stessi voti dell’intero centrosinistra.

13,5 Mln

Quanti voti ha raccolto il fronte largo? Il Pd ha preso poco più di 5 milioni di voti alla Camera e al Senato nei collegi uninominali. Fanno 65 più 37 seggi in Parlamento. Italia Viva ne ha presi poco più di 2 milioni e ha 21 più nove poltrone a Senato e alla Camera. Così com’è il sistema elettorale sono 13,6 milioni di voti alla Camera contro i 12,2 del centrodestra. Al Senato invece Pd+M5s+Terzo Polo fa 13,4 milioni contro 12 milioni.

41%

Il Movimento Cinque Stelle è andato bene al Sud. In Campania ha superato l’intera coalizione di destra con la circoscrizione Campania 1, che comprende la città di Napoli, che vede il M5S il primo partito con il 41 per cento, davanti alla coalizione di centrodestra al 26,9 ed a quella di centro sinistra, al 21,6. Peraltro, a Napoli i  i votanti si fermano al 53,27%, con un picco storico di astensionismo anche per le avverse condizioni meteorologiche. Come ha calcolato YouTrend su 100 voti, 56 sono arrivati dal Sud.

4%

 Il Terzo Polo vince bene nelle zone Ztl. I risultati migliori del partito di Calenda e Renzi sono arrivati da Roma e Milano, dove sono arrivati anche a doppia cifra. Il Terzo polo però si ferma sotto Forza Italia. I risultati più bassi sono arrivati in collegi del Sud e delle isole con un minimo del 3,97% in Calabria.

6,5 milioni

I voti guadagnati da FdI. Rispetto al 4% delle elezioni del 2018 il partito di Giorgia Meloni ha guadagnato in quattro anni 6,5 milioni. Erano 1,3 milioni i voti nelle politiche di quattro anni fa. La Lega ne ha persi quasi sette. Rispetto però a Fratelli d’Italia, il Pd e il M5S fanno registrare risultati nelle grandi città. Cioè più è grande la città e più prendono i progressisti (che comunque ricordiamo hanno perso un po’ ovunque).

Le curiosità. Partiamo dal partito di Luigi di Maio. Impegno Civico al senato ha raccolto 153mila voti, lo 0,6 per cento. Pr fare un paragone, sempre al Senato l’Unione Popolare (che raccoglie numerose sigle di sinistra) ne ha presi 372mila, più del doppio.  Risultato? L’esclusione di Luigi Di Maio, ministro degli Esteri e leader di Impegno Civico che ha ottenuto 41.743 voti che rappresentano il 24,4% ed è fuori dal Parlamento.  Tra gli esclusi eccellenti Simone Pillon, parlamentare cattolico conservatore che non è stato in Parlamento. A Capalbio il Pd ha preso il 19 %contro il 38 di Fratelli d’Italia. Mentre a proposto dell’importanza di essere coalizione c’è il dato del collegio uninominale del Municipio XIV di Roma dove ha vinto Lavinia Mennuni per il centrodestra con il 33% contro il 32% di Emma Bonino per Europa+ e il 13% di Carlo Calenda. Insieme (Calenda e Bonino) avrebbero stravinto. In Lombardia Fratelli d’Italia ha preso voti dalla Lega. Con una eccezione, Cazzano Brabbia, paese di Giancarlo Giorgetti in provincia di Varese, dove alla Camera la Lega è il primo partito con il 22,25% delle preferenze tallonato dal partito della Meloni al 22,02%. Ultima curiosità a proposito di chi ha vinto davvero nel Terzo Polo. Dei 9 senatori  eletti da Italia Viva-Azione 5 sono riconducibili al partito di Renzi e 4 a quello di Calenda.  Sul fronte delle sconfitte che indicano un cambiamento segnaliamo che a Sesto San Giovanni, nella ormai ex Stalingrado d’Italia, Isabella Rauti ha vinto la sfida per il Senato al collegio uninominale dove ha ottenuto il 45,4% dei voti contro il 30.80 di Emanuele Fiano.  Un successo schiacciante per l’esponente di Fdi, figlia di Pino ex segretario del Msi, fra i fondatori della Fiamma tricolore rispetto all’ormai ex deputato Pd, figlio di Nedo Fiano, sopravvissuto ad Auschwitz.  Sempre al Senato in Lombardia un’altra esponente di Fdi ha sconfitto un esponente del Pd: a Cremona la coordinatrice regionale Daniela Santanché ha ottenuto il 52,17% dei voti contro il 27,3% di Carlo Cottarelli.

E ora dall’analisi di Swg. Scopri le differenze.