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politica

Cinque numeri (a freddo) e cinque curiosità che hanno scaldato il primo giorno post-elezioni

A mente un po’ più fresca rispetto alla mattina di ieri, ora insomma che siamo entrati nel “giorno dopo” ecco qualche numero per provare a capire meglio cosa è successo nelle elezioni politiche del 25 settembre I dati confermano quanto la vittoria del centrodestra sia dovuta alla divisione del centrosinistra. Uniche soprese la ripresa del M5S e la caduta della Lega. Ma procediamo senza indulgere troppo.

26%

Giorgia Meloni conta come tutto il centrosinistra. Il centrodestra con il 44% ha vinto le elezioni trascinato dal successo di Fratelli d’Italia (26%), che da solo raccoglie praticamente gli stessi voti dell’intero centrosinistra.

13,5 Mln

Quanti voti ha raccolto il fronte largo? Il Pd ha preso poco più di 5 milioni di voti alla Camera e al Senato nei collegi uninominali. Fanno 65 più 37 seggi in Parlamento. Italia Viva ne ha presi poco più di 2 milioni e ha 21 più nove poltrone a Senato e alla Camera. Così com’è il sistema elettorale sono 13,6 milioni di voti alla Camera contro i 12,2 del centrodestra. Al Senato invece Pd+M5s+Terzo Polo fa 13,4 milioni contro 12 milioni.

41%

Il Movimento Cinque Stelle è andato bene al Sud. In Campania ha superato l’intera coalizione di destra con la circoscrizione Campania 1, che comprende la città di Napoli, che vede il M5S il primo partito con il 41 per cento, davanti alla coalizione di centrodestra al 26,9 ed a quella di centro sinistra, al 21,6. Peraltro, a Napoli i  i votanti si fermano al 53,27%, con un picco storico di astensionismo anche per le avverse condizioni meteorologiche. Come ha calcolato YouTrend su 100 voti, 56 sono arrivati dal Sud.

4%

 Il Terzo Polo vince bene nelle zone Ztl. I risultati migliori del partito di Calenda e Renzi sono arrivati da Roma e Milano, dove sono arrivati anche a doppia cifra. Il Terzo polo però si ferma sotto Forza Italia. I risultati più bassi sono arrivati in collegi del Sud e delle isole con un minimo del 3,97% in Calabria.

6,5 milioni

I voti guadagnati da FdI. Rispetto al 4% delle elezioni del 2018 il partito di Giorgia Meloni ha guadagnato in quattro anni 6,5 milioni. Erano 1,3 milioni i voti nelle politiche di quattro anni fa. La Lega ne ha persi quasi sette. Rispetto però a Fratelli d’Italia, il Pd e il M5S fanno registrare risultati nelle grandi città. Cioè più è grande la città e più prendono i progressisti (che comunque ricordiamo hanno perso un po’ ovunque).

Le curiosità. Partiamo dal partito di Luigi di Maio. Impegno Civico al senato ha raccolto 153mila voti, lo 0,6 per cento. Pr fare un paragone, sempre al Senato l’Unione Popolare (che raccoglie numerose sigle di sinistra) ne ha presi 372mila, più del doppio.  Risultato? L’esclusione di Luigi Di Maio, ministro degli Esteri e leader di Impegno Civico che ha ottenuto 41.743 voti che rappresentano il 24,4% ed è fuori dal Parlamento.  Tra gli esclusi eccellenti Simone Pillon, parlamentare cattolico conservatore che non è stato in Parlamento. A Capalbio il Pd ha preso il 19 %contro il 38 di Fratelli d’Italia. Mentre a proposto dell’importanza di essere coalizione c’è il dato del collegio uninominale del Municipio XIV di Roma dove ha vinto Lavinia Mennuni per il centrodestra con il 33% contro il 32% di Emma Bonino per Europa+ e il 13% di Carlo Calenda. Insieme (Calenda e Bonino) avrebbero stravinto. In Lombardia Fratelli d’Italia ha preso voti dalla Lega. Con una eccezione, Cazzano Brabbia, paese di Giancarlo Giorgetti in provincia di Varese, dove alla Camera la Lega è il primo partito con il 22,25% delle preferenze tallonato dal partito della Meloni al 22,02%. Ultima curiosità a proposito di chi ha vinto davvero nel Terzo Polo. Dei 9 senatori  eletti da Italia Viva-Azione 5 sono riconducibili al partito di Renzi e 4 a quello di Calenda. 

E ora dall’analisi di Swg. Scopri le differenze.