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politica

Quale partito o coalizione ha più a cuore l’ambiente?

La crisi climatica è una faccenda che desta non poche preoccupazioni, specie nei più giovani. Sarà senza dubbio uno dei banchi di prova del prossimo governo. Questo anche considerando le dinamiche degli accordi europei a cui il nostro Paese ha aderito in passato. Le scadenze, a riguardo, sono anche molto ravvicinate. Inoltre, secondo le stime elaborate dall’Alleanza italiana sullo sviluppo sostenibile (Asvis), l’Italia è sotto alla media europea su alcuni tra i più importanti Goals dell’Agenda 2030  (ossia: lotta alla povertà, istruzione di qualità, acqua pulita, imprese innovazione e infrastrutture, città e comunità sostenibili, partnership per gli obiettivi).

In un panorama simile, è giusto chiedersi quali partiti o coalizioni facciano maggiormente riferimento all’ambiente nei loro programmi elettorali e dichiarazioni pubbliche. Cerchiamo di capirlo insieme, guardando all’indice di impegno climatico elaborato da Italian Climate Network

Che cos’è l’indice di impegno climatico?

Per scoprire quale partito o coalizione sia più vicino ai temi dell’ambiente, è stata strutturata una valutazione degli impegni sul clima nei programmi elettorali e nelle dichiarazioni in campagna elettorale. Il punteggio viene attribuito da parte di un gruppo super partes di 20 scienziati ed esperti di politiche sul clima e l’energia. Questo l’obiettivo del progetto Indice di Impegno Climatico per le Elezioni Politiche 2022 promosso da Climalteranti e Italian Climate Network.

Ma come funziona? Sono stati selezionati 10 parametri che qualificano le azioni promosse o dichiarate dai differenti soggetti politici (e relativi partiti o coalizioni). Su ognuno di esso è stato assegnato un punteggio. I valutatori dei criteri sono studiosi ed esperti di cambiamenti climatici e politiche climatiche, con pubblicazioni scientifiche sugli argomenti ambientali e sulle politiche di mitigazione nei diversi settori. Facendo un esempio, per il criterio della “centralità”, che attiene a “quanto e dove si parla del tema del cambiamento climatico, se è presente in modo ricorrente anche nelle parti iniziali e principali del programma o invece è presente in modo sporadico o in una posizione del tutto marginale”, il punteggio è stato assegnato su un minimo di 0, cioè quando “il tema del cambiamento climatico non è presente”, ad un massimo di 10, cioè quando “il tema emerge come questione centrale, importante e strategica”Qui l’elenco completo dei criteri di valutazione e degli esperti che li hanno selezionati e valutati.

 

Ma ora, veniamo ai numeri.

 


Quale partito ha più a cuore l’ambiente?

Sono i Verdi Europei + Sinistra italiana la forza politica che maggiormente esprime il proprio interesse per le tematiche ambientali. Con una media dei criteri di ben 9,3, primeggia sulla classifica in maniera indiscussa. La segue il Partito Democratico (PD) che del resto fa parte della medesima coalizione, con un 8,6 medio. Al terzo posto, invece, troviamo Unione Popolare dell’ex sindaco di Napoli, Luigi De Magistris.

E la peggiore? Sul fondo della classifica troviamo la coalizione di centrodestra, Fratelli d’Italia + Lega + Forza Italia + Noi Moderati. Il punteggio è di appena 4,1. Il voto più basso è stato ottenuto sul criterio “equità e disuguaglianza”, che attiene a “quanto il programma elettorale considera il tema della giusta transizione, della necessità di monitorare e affrontare problemi di distribuzione della ricchezza conseguenti alle politiche sul clima”. Qui il punteggio assegnato è stato di 1,5 su 10.

Per concludere, il risultato delle elezioni, visti i sondaggi, sembrerebbe unidirezionale. Cionondimeno, come tematica di certo non trascurabile, visti anche i morti che produce annualmente in tutto il mondo, il cambiamento climatico dovrà avere il suo spazio di interesse istituzionale. È questo l’auspicio, indipendentemente da ciò che decreteranno le urne.