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Giove come non l’avete mai visto. Ecco le nuove immagini del James Webb Telescope

Il telescopio più potente mai realizzato torna a fare stupire. Il James Webb Telescope ha puntato Giove regalandoci tre immagini che mostrano per la prima volta aurore, tempeste e foschie che interessano il quinto pianeta del sistema solare.

Immagine composita Webb NIRCam di Giove da tre filtri – F360M (rosso), F212N (giallo-verde) e F150W2 (ciano) – e allineamento dovuto alla rotazione del pianeta. Credito: NASA, ESA, CSA, Jupiter ERS Team; elaborazione delle immagini di Judy Schmidt.

 

 “È davvero straordinario che possiamo vedere i dettagli su Giove insieme ai suoi anelli, piccoli satelliti e persino galassie in un’immagine”,  ha commentato Imke de Pater, professore emerito dell’Università della California, a Berkeley. De Pater ha condotto le osservazioni di Giove con Thierry Fouchet, professore all’Osservatorio di Parigi, nell’ambito di una collaborazione internazionale per il programma Early Release Science di Webb.

Webb NIRCam composite image from two filters – F212N (orange) and F335M (cyan) – of Jupiter system, unlabeled (top) and labeled (bottom). Credit: NASA, ESA, CSA, Jupiter ERS Team; image processing by Ricardo Hueso (UPV/EHU) and Judy Schmidt.

Le due immagini provengono dalla telecamera NIRCam dell’osservatorio, che ha tre filtri infrarossi specializzati che mostrano i dettagli del pianeta. Poiché la luce infrarossa è invisibile all’occhio umano, la luce è stata mappata sullo spettro visibile. Generalmente, le lunghezze d’onda più lunghe appaiono più rosse e le lunghezze d’onda più corte sono mostrate più blu. Gli scienziati hanno collaborato con la scienziata cittadina Judy Schmidt per tradurre dati Webb in immagini. 

Cosa si vede nelle immagini? 

Giove è  il più grande pianeta del sistema solare ma è diverso dagli altri. E’ classificato come  “gigante gassoso”, perché non composto da roccia ma da idrogeno ed elio. Vuole dire che la sua massa ha un nucleo solido all’interno ma è composta da materiale gassoso. Come si vede nelle immagini sono visibili le aurore, che si estendono sopra i due poli di Giove e che brillano grazie a un filtro mappato sui colori tra il rosso e il giallo. Le aurore brillano in un filtro mappato su colori più rossi, che evidenzia anche la luce riflessa dalle nuvole inferiori e dalle foschie superiori. Un filtro diverso, mappato su giallo e verde, mostra foschie che turbinano attorno ai poli nord e sud. Un terzo filtro, mappato sul blu, mostra la luce riflessa da una nuvola principale più profonda.  

Come hanno ottenuto queste immagini?

I dati provenienti da telescopi come Webb non arrivano direttamente sulla Terra. Queste informazioni arrivano allo Space Telescope Science Institute (STScI), la missione di Webb e il centro operativo scientifico, come dati grezzi. STScI elabora i dati in file calibrati per l’analisi scientifica e li consegna all’Archivio Mikulski per i telescopi spaziali per la diffusione. Gli scienziati poi traducono queste informazioni in immagini come queste nel corso della loro ricerca. Mentre un team di STScI elabora formalmente le immagini Webb per il rilascio ufficiale, gli astronomi non professionisti noti come citizen scientist spesso si immergono nell’archivio pubblico dei dati per recuperare ed elaborare anche le immagini.

Per approfondire. 

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