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cronaca

La criminalità ai tempi del lockdown

Qual è stato l’effetto del lockdown sulla criminalità? La scelta di chiudere in casa le persone per contenere la diffusione della pandemia da nuovo coronavirus ha avuto un effetto anche sul numero di reati? La risposta è che dipende, dal tipo di reato e dal paese preso in considerazione.

L’unica tendenza chiaramente definita riguarda i furti, rappresentata nel grafico che apre questo pezzo. Per misurare l’andamento, InfoData ha calcolato la variazione percentuale registrata nel 2020 rispetto alla media dei reati denunciati nel periodo compreso tra il 2015 ed il 2019. Scelta, quest’ultima, che voleva diluire l’effetto di eventuali picchi in alto o in basso negli anni presi come riferimento per valutare l’impatto di quanto avvenuto nel primo anno della pandemia.

I dati arrivano da Eurostat, che in questi giorni ha aggiornato il database dei reati denunciati. Aggettivo importante, quest’ultimo: come sempre, quando si ha a che fare con dati relativi alla criminalità, i numeri tengono conto solo di quei reati che sono stati denunciati alle forze di polizia. Un furto senza denuncia, per la statistica, non è mai avvenuto.

Premesso tutto questo, il grafico mostra chiaramente come in tutti i paesi europei il 2020 abbia visto un calo nei furti denunciati, rappresentati dalle barre di colore blu. Si va dal -9,48% della Romania fino al -48% di Malta. L’Italia ha registrato la terza più significativa contrazione in termini percentuali (-41,8%), passando da una media di 1.765 a 1.027 furti denunciati ogni centomila abitanti. Anche in questo caso, la scelta di normalizzare sul numero di abitanti è stata necessaria per poter confrontare la situazione in paesi con un numero di abitanti molto diverso. Unica nazione in controtendenza, la Finlandia, che ha visto invece un aumento del 7,9% rispetto alla media del quinquennio precedente.

Passando dai reati contro il patrimonio a quelli contro la persona, in questa rassegna della criminalità in Europa nel primo anno della pandemia, ecco la situazione relativa alle violenze sessuali:

In questo caso non emerge una tendenza definita. Ci sono paesi in cui il numero di violenze sessuali è aumentato, come la Francia (+37,4%), ed altri invece dove si è ridotto, come la Grecia (-56,7%). Bene precisare che nella definizione di violenza sessuale di Eurostat non rientrano solo gli stupri, ma qualunque atto di natura sessuale non richiesto.

A questo proposito, è bene ricordare che nel corso del 2020 le chiamate al numero antiviolenza 1522, attivo in Italia, hanno fatto segnare un incremento significativo. Mentre, secondo Eurostat, le denunce nel nostro paese non hanno subito sostanzialmente variazioni rispetto alla media (+0,05%)

Sempre parlando di reati contro la persona, l’ultimo elemento preso in considerazione in questa analisi della criminalità nel 2020 riguarda gli omicidi:

Anche in questo caso, il ritratto che emerge è quello di un’Unione divisa in due, nel senso che ci sono paesei dove gli omicidi sono aumentati ed altri in cui sono diminuiti. Ai due estremi si trovano Islanda (+39%) e Lussemburgo (-50,8%). L’Italia ha invece visto una contrazione del 24,53%. Nel primo anno della pandemia, infatti, nel nostro paese gli omicidi volontari sono stati 0,48 ogni 100mila abitanti, contro una media nel quinquennio precedente di 0,64.