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finanza

Stabile la povertà assoluta nel 2021 sui massimi storici

Nel 2021, sono in condizione di povertà assoluta poco più di 1,9 milioni di famiglie (7,5% del totale da 7,7% nel 2020) e circa 5,6 milioni di individui (9,4% come l’anno precedente).  La povertà assoluta conferma i massimi storici toccati nel 2020, anno d’inizio della pandemia. I maggiori consumi non compensano l’inflazione

Cosa si intende per povertà assoluta? Sono considerate in povertà assoluta le famiglie e le persone che non possono permettersi le spese minime per condurre una vita accettabile. La soglia di spesa sotto la quale si è assolutamente poveri è definita da Istat attraverso il paniere di povertà assoluta. Questo comprende l’insieme di beni e servizi che, nel contesto italiano, vengono considerati essenziali. Ad esempio le spese per la casa, quelle per la salute e il vestiario. Ovviamente l’entità di queste spese varia in base a dove abita la famiglia, alla sua numerosità e ad altri fattori come l’età dei componenti.   Qui trovate il calcolatore. Come infodata abbiamo scelto tre numeri per riassumere i dati più significativi di questo report.

 

10%

La percentuale di famiglie che si trovano in povertà assoluta nel Mezzogiorno. Sono 6,7% al Nord, 5,6% al Centro. Il livello raggiunto dalla povertà assoluta nel 2021 (7,5%) è tra i più elevati dall’anno in cui si è iniziato a misurare questo indicatore. Guardando all’ultimo quinquennio, nel 2017 l’incidenza delle famiglie in povertà assoluta era del 6,9%, in forte crescita sull’anno precedente (6,3%) e nettamente superiore a quella media del quadriennio precedente (2013-2016) quando risultava stabile e pari al 6,1%.

 

1.400.000

I minori in povertà assoluta. Nel 2021, la povertà assoluta in Italia colpisce 1 milione 382mila bambini (14,2%, rispetto al 9,4% degli individui a livello nazionale). L’incidenza di povertà assoluta è più elevata tra le famiglie con un maggior numero di componenti: raggiunge il 22,6% tra quelle con cinque e più componenti e l’11,6% tra quelle con quattro; segnali di miglioramento provengono dalle famiglie di tre (da 8,5% a 7,1%) e di due componenti (da 5,7% a 5,0%). Il disagio è più marcato per le famiglie con figli minori, per le quali l’incidenza passa dall’8,1% delle famiglie con un solo figlio minore al 22,8% di quelle che ne hanno da tre in su.

 

1.600.000

L’incidenza della povertà assoluta tra i cittadini stranieri residenti. Gli stranieri in povertà assoluta sono oltre un milione e 600mila, con una incidenza pari al 32,4%, oltre quattro volte superiore a quella degli italiani (7,2%). Rispetto al 2020 si registra un incremento della povertà assoluta per gli stranieri sia nel Centro che nel Mezzogiorno (rispettivamente 27,5% e 40,3%), mentre al Nord si riduce l’incidenza di povertà assoluta individuale, trainata dal calo dell’incidenza osservata per gli italiani. Le famiglie in povertà assoluta sono nel 68,7% dei casi famiglie di soli italiani (quasi 1 milione e 350mila) e per il restante 31,3% famiglie con stranieri (oltre 614mila), pur rappresentando queste ultime solo il 9% del totale.

. Nel 2021, le famiglie “sicuramente” povere (con
livelli di spesa mensile equivalente sotto la linea standard di oltre il 20%) sono pari al 5,2%, (4,5% nel
2020), con valori più elevati nel Mezzogiorno (10,0%). Quelle “appena” povere (spesa inferiore alla
linea di non oltre 20%) sono il 6,0% e raggiungono il 10,8% nel Mezzogiorno; tra le “appena” povere, il
3,3% presenta livelli di spesa per consumi molto prossimi alla linea di povertà (inferiori di non oltre il
10%); sono il 5,8% nel Mezzogiorno. Le famiglie quasi povere raggiungono il 7,6%.

Per approfondire. 

Quante persone rischiano la condizione di povertà assoluta?

La povertà e l’inflazione in Italia. Cosa è successo nel 2021?

La povertà in Europa torna a crescere. I numeri del 2020