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La guerra, i fatti documentati e gli anticorpi al potere manipolatorio del digitale

La propaganda in tempi di guerra è da sempre parte del conflitto e non è mai univoca. Tuttavia, in questo conflitto anche in Occidente – e non necessariamente da parte di quei pochissimi che sostengono Putin – sono emerse tesi negazioniste su quanto è accaduto a Bucha, con sospetti e accuse di falsificazione persino delle immagini satellitari. Attenzione, i cospirazionisti sono sempre esistiti. Anche quelli in malafede. Quando furono mostrate al mondo le prima immagini di campi di sterminio nazista, le riprese dall’alto di Auschwitz e le foto dei forni crematori c’è chi negò e ancora oggi nega quanto accaduto. È avvenuto lo stesso per lo sbarco dell’uomo sulla Luna.

Quello che però sembra essere accaduto con questo conflitto è una maggiore confidenza che tutto può essere falso e falsificabile. Che le tecnologie digitali sono manipolatorie per natura e rendono l’inganno verosimile come mai prima d’ora. Che tutto quello che è digitale o che entra nello schermo di un pc possa essere messo in discussione indipendentemente dalla fonte. Articolo integrale su 24+.