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cronaca

L’Italia a secco: dove e quanto piove meno nel nostro paese secondo Istat

Nei giorni scorsi nel Nord Italia è tornata la pioggia, un’ospite che questa parte del paese attendeva da più di cento giorni. Ma gli inverni secchi, o quanto meno una riduzione delle precipitazioni durante l’anno, stanno diventando un fenomeno sempre più comune nel nostro paese. A dirlo è l’Istat, che ha rilasciato alcuni dati relativi ai cambiamenti climatici in Italia.

Dati che mostrano come in molte città italiane il 2020 abbia registrato una significativa riduzione delle precipitazioni rispetto al valore medio registrato nel decennio 2006-2015. La situazione è rappresentata sulla mappa che apre questo pezzo: ogni punto è una città, le dimensioni rappresentano la variazione in termini assoluti, i colori in termini relativi. Nel senso che il punto tende al blu se i millimetri di pioggia caduti sono aumentati, al marrone se si sono ridotti.

In termini percentuali la situazione peggiore si è registrata a Mantova, che nel 2020 ha visto le precipitazioni contrarsi del 55,7% rispetto alla media. Seguono Caltanissetta (-52,26%) e Ravenna (-49,89). Ci sono, ovviamente, anche realtà che invece hanno registrato un aumento: ad Arezzo i millimetri di pioggia sono aumentati del 30%, a Sassari del 26,4%, a Nuoro del 23,34%. Ma il colpo d’occhio sulla mappa vede prevalere i punti colorati di marrone, colore che indica una riduzione delle precipitazioni.

Per alcune città, l’Istituto nazionale di statistica ha rilasciato anche la serie storica relativa alle precipitazioni registrate a partire dal 2010. InfoData li ha rappresentati in questa infografica:

Da segnalare, in questa infografica, il picco che si registra nella città di Genova. L’anno di riferimento è il 2014: il 9 e il 10 ottobre caddero in 24 ore qualcosa come 395 millimetri di pioggia, causando gravi danni oltre alla morte di un uomo di 57 anni. Per dare una dimensione del fenomeno, la media nel periodo 2006-2015 è di 1113,3 millimetri l’anno. Il che significa che in una sola giornata cadde sul capoluogo ligure una quantità di pioggia pari a più di un terzo di quella che si registra mediamente in un anno.

Oltre ad aver censito le precipitazioni,. Istat ha reso disponibile anche i dati relativi alla variazione dei giorni senza pioggia, rappresentati in questa mappa:

Anche in questo caso i punti sono dimensionati rispetto alla variazione in numeri assoluti e colorati in base a quelli relativi. Più è grande è il punto, maggiore è la variazione. Se quest’ultima è negativa, ovvero si sono ridotti i giorni senza pioggia, il colore tende al blu, se è positiva al marrone.

Il dato peggiore si è registrato a Trento, che nel 2020 ha visto crescere del 18,67% i giorni senza pioggia: quell’anno, secondo Istat, il capoluogo trentino registrò ben 286 giorni, a spanne nove mesi e mezzo, senza veder cadere dal cielo una goccia d’acqua. Trieste, invece, è la città che ha visto ridursi maggiormente i giorni senza precipitazioni, che due anni fa sono calati del 4,76%. Ma il capoluogo friulano è una delle sole quattro città, sulle 24 censite da Istat, che hanno visto aumentare i giorni piovosi. La tendenza, insomma, è quella di un aumento della siccità.