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cronaca

Quasi tutta l’Europa ha raggiunto gli obiettivi di consumo di energia rinnovabile

L’Europa ce l’ha fatta. Nonostante alcune eccezioni che letteralmente si contano sulle dita di una mano, per quanto una sia consistente e risponda al nome di Francia, gli obiettivi di consumo di energia da fonti rinnovabili fissati per il 2020 sono stati raggiunti. E, ulteriore nota positiva, l’Italia non rientra nell’elenco dei “cattivi”.

Intanto, il quadro generale. L’obiettivo di arrivare al 20% dei consumi da fonti rinnovabili era parte del pacchetto per il clima e l’energia approvato nel 2009 ed entrato in vigore nel 2013. Oltre a questo, il piano richiedeva un taglio delle emissioni del 20% rispetto a quelle del 1990 e una riduzione dei consumi sempre di un quinto. Nei giorni scorsi Eurostat ha reso noti i dati relativi al primo indicatore, numeri che certificano che l’obiettivo è stato raggiunto: a livello continentale nel 2020 il 22,09% dell’energia era stato prodotto grazie a fonti rinnovabili.

InfoData ha rappresentato questi numeri nell’infografica che apre questo pezzo. Le bolle verdi rappresentano la quota di energia proveniente da rinnovabili, il cerchio rosso l’obiettivo assegnato a ciascuna nazione, quello grigio invece la totalità dei consumi energetici. I valori sono espressi in percentuale, per questo i cerchi in grigio hanno tutte le stesse dimensioni. In basso a destra di fianco ad ogni cerchio si trova la sigla del relativo paese (o il nome completo per chi legge da desktop): il nome è in verde se l’obiettivo è stato raggiunto, si colora invece di rosso se non è stato centrato.

Sono quattro i paesi che rientrano in quest’ultima fattispecie: Francia, Belgio, Olanda e Slovenia. Quattro paesi che hanno in comune il fatto che producono una quota di energia grazie al nucleare. Rispettivamente, sempre al 2020 e sempre secondo Eurostat, il 66,61% Parigi, il 38,74% Bruxelles, il 3,32% Amsterdam e il 36,95% Lubiana. Difficile dire se ci sia una correlazione e non solo perché la quota olandese è tutto sommato residuale. Ma anche perché paesi come la Slovacchia, l’Ungheria e la Cechia (dove la produzione di energia da nucleare è rispettivamente al 53,43, al 46,15 e al 36,91%) hanno raggiunto gli obiettivi europei.

Tornando a parlare di consumi e tornando entro i confini nazionali, nel 2020 il 20,36% dell’energia utilizzata nel nostro paese proveniva da fonti rinnovabili, contro un obiettivo fissato al 17%. Come a dire che questo primo tassello di transizione energetica è stato posto. Come mostrano i numeri, però, la strada è ancora molto lunga.