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politica

A proposito di fascismo e omofobia, una mappa delle aggressioni #mapping

L’Italia, il Bel Paese, ha una lunga ombra nera: quella del fascismo. Questo è quanto facilmente si apprende dalla mappa interattiva ideata da Isole nella rete che nel progetto Info Antifa ha costruito un osservatorio fedele, aggiornato e geolocalizzato delle aggressioni neofasciste.

 

Come funziona?

Il collettivo bolognese Infoantifa ECN raccoglie dal 2014 (e con un lavoro certosino di catalogazione) tutte le segnalazioni facenti riferimento ad atti di violenza, di omicidio, di attentato, di aggressioni omofobe ovvero razziste, ogni crimine d’odio rintracciabile sui giornali o anche segnalato al loro indirizzo email infoantifa@ecn.org e nella pagina twitter @InfoAntifa.

Le segnalazioni, oltre ad essere elencate e mantenute nei loro archivi (con tanto di motore di ricerca raggiungibile attraverso questo link), sono anche presenti su Google Maps – di seguito la mappa.

 

I numeri

I numeri delle aggressioni non fanno ben sperare. Dal 2014 ci sono 71 segnalazioni riconducibili a casapound, 25 a forza nuova, 12 ai neonazisti e 38 ad altri gruppi non specificatamente identificabili. Sono invece 28 gli attentati, 11 gli omicidi, 20 i crimini d’odio omofobi o razzisti.

L’ultimissimo atto di violenza caricato nell’archivio risale a pochi giorni fa, quando a Torino una tredicenne è stata prima aggredita verbalmente e successivamente picchiata per la sua “borsa arcobaleno”. Un setto nasale rotto, le parole d’odio ricevute: “cagna e lesbica schifosa”. Un episodio da tenere a mente e che risuona con un eco più forte, assordante, proprio in un giugno, mese del pride, in cui l’Italia aspetta l’evoluzione di ciò che dovrebbe diventare una presa di coscienza dei diritti di tutti con l’affermazione del DDL Zan – attualmente impelagato nelle dinamiche di palazzo che prevedono altri ritardi.

Dunque uno strumento valido e che da’ un segnale forte di ciò che è la nostra attualità. Un monito non indifferente, storicamente riconoscibile, sulla lunga ombra nera del bel paese.

Ultimi commenti
  • Maria |

    Ma quante balle raccontate!

  • Fulvio Magni |

    Diciamo che, nel contesto storico attuale, io eviterei di girare in pubblico con roba arcobaleno addosso. Sarebbe come mettersi un cartello sulla schiena con su scritto “per favore, menatemi”.

  • gloria |

    Non ci sono parole. Questi fenomeni patologici, certamente, debbono essere repressi sul nascere aumentando sia l’intervento delle forze dell’ordine che le pene giudiziarie. Anche chi rientra nelle categorie di vittima dovrebbe essere obbligato ad effettuare corsi di difesa personale o muniti di dispositivi che si possono collegare con le forze dell’ordine in caso di aggressionì o violenza.Non possiamo continuare ad assistere a situazioni che gli aggressori vengono presi per poi essere rilasciati il giorno dopo .Anche a livello giudiziario si dovrebbero formulare decreti legislativi ad hoc che possono fr desistere o almeno diminuire tali reati.

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