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tecnologia

Quante emissioni di CO2 produce l’industria mondiale del cibo?

Articolo del 29 novembre 2020

Circa un terzo delle emissioni totali di gas serra sarebbe legato  al modo in cui si produce, si trasporta e si consuma il cibo. Questa macchina che dà da mangiare a più di sette miliardi di persone potrebbe portare il pianeta terra Terra a superare la soglia di due gradi di incremento della temperatura globale che i Paesi firmatari dell’accordo di Parigi del 2015 si erano impegnati a non superare.   Lo scrive la rivista Science in un articolo uscito questo mese a novembre.  Ricordiamo infatti  che l’accordo di Parigi persegue l’obiettivo di limitare ben al di sotto dei 2 gradi Celsius il riscaldamento medio globale rispetto al periodo preindustriale, puntando a un aumento massimo della temperatura pari a 1,5 gradi Celsius.

 

 

Bene, detto questo, secondo le stime dei ricercatori l’alimentazione mondiale produce 16 miliardi di tonnellate di CO2 all’anno nel periodo compreso tra il 2012 e il 2017.  Sono incluse  in questa cifra anche le emissioni legate all’impiego di fertilizzanti nelle coltivazioni e all’allevamento come anche all’uso del suolo. 

Ma la tesi dell’articolo non si limita a quantificare l’impatto ecologico del cibo.  Anche se le emissioni di combustibili fossili venissero immediatamente azzerate, le attuali tendenze nei sistemi alimentari globali impedirebbero il raggiungimento dell’obiettivo di 1,5 ° C e, entro la fine del secolo, minaccerebbero il raggiungimento dell’obiettivo dei 2 ° C.  Questo per dire che la macchina del cibo è oggi quella che va per prima riformata se vogliamo davvero affrontare il riscaldamento climatico.

Qui sotto una infografica di Our World in Data che misura appunto l’impatto del cibo e dell’agricolutra sull’ambiente.