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economia

La crisi dei musei (e della cultura) durante la pandemia raccontata con tre grafici

La pandemia ha colpito duro sui nostri luoghi di cultura. Il 2020 ha significato per i musei, monumenti e aree archeologiche del nostro paese la perdita di 41.5 milioni di visitatori. Oltre 19 milioni di visitatori paganti, che significano 190 milioni di euro lordi di incassi mancati.

Se queste settimane hanno visto notevoli allentamenti delle restrizioni e riaperture, lo stesso non si può dire dell’ultimo anno, segnato da lockdown e misure restrittive generalizzate su tutto il territorio italiano. Dalle prenotazioni obbligatorie agli orari di visita limitati, il 2020 e questo scorcio di 2021 non hanno sorriso ai musei italiani. In termini di visitatori e introiti ne hanno fatto le spese soprattutto le regioni traino del turismo e delle aree museali italiane. Il Lazio ha perso l’80.7% dei visitatori rispetto al 2019. La Toscana, regione in cui Firenze spicca con i suoi Uffizi, oltre il 75%. La Campania il 69%.

La mappa mostra visitatori (paganti e non paganti) e introiti lordi per regione negli ultimi 4 anni. Scegliendo la metrica da analizzare la dimensione dei quadrati rappresenta il valore. La legenda in alto a destra esplicita i totali. Passando con il mouse su ogni regione è possibile scoprire i valori specifici. Per approfondire l’analisi, cliccando su una regione, è possibile aprire il dettaglio provinciale.

 Dai quasi 55 milioni di visitatori del 2019 ai soli 13 milioni del 2020. È questa la fotografia generata da un anno di pandemia, che ha messo in ginocchio anche i musei italiani. Numeri che si traducono in ingenti somme di incassi mancati, passati da oltre 242 milioni ai soli 52 milioni dell’ultimo anno, con una perdita del 78.4%. Un dato che inverte un trend virtuoso che si registrava fin dagli anni Novanta, che ha visto crescere notevolmente visitatori e incassi. Nel 1996 il Ministero dei beni culturali registrava 25 milioni di visitatori e 52 milioni di introiti lordi. In pratica il dato del 2020 ci riporta a numeri di oltre 20 anni fa.

 

Il tonfo più importante arriva come sempre dalle altezze più vertiginose. Roma, i suoi musei e le sue aree archeologiche perdono oltre 19 milioni di visitatori. Il Pantheon, icona romana del rione Pigna, ha visto scendere gli ospiti che ha raccolto tra le sue mura dai 9.3 milioni del 2019 ai soli 1.7 milioni dell’ultimo anno. Se parliamo di circuiti a pagamento le perdite più significative arrivano dal Circuito Archeologico più visitato d’Italia, che raccoglie Colosseo, Foro Romano e Palatino. 6.3 milioni di visitatori persi, di cui 5.2 milioni paganti, per un totale di 47.7 milioni di euro lordi di introiti sfumati.

La Campania è la regione che ospita il secondo luogo più visitato d’Italia. L’area archeologica di Pompei perde oltre 44 milioni di euro lordi, e oltre 3 milioni di visitatori. Anche gli uffizi di Firenze hanno ospitato oltre 1.5 milioni di turisti in meno che durante l’anno precedente.

Cosa aspettarsi dal 2021? Il dato potrebbe ricominciare a salire nella seconda metà dell’anno per i più ottimisti, quando la campagna di vaccinazione dovrebbe aver coperto una buona percentuale di popolazione. I primi mesi potrebbero invece far registrare numeri molti simili, se non inferiori, a quelli del 2020, che aveva numeri ottimi nel pre-pandemia, da gennaio a marzo. Previsioni cupe anche quest’anno dunque. Perchè riaperture significano ripartenza, ma rimangono limitate da una serie di misure di sicurezza e dal settore del turismo che, come quello della cultura, fatica ancora a ripartire.