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economia

Crollo dei flussi migratori nel 2020. E adesso come si misura l'”emergenza migranti”? Siete su Ascanio

Crollo dei movimenti migratori nel 2020: secondo Istat si registrano in totale 1.586.292 iscrizioni in anagrafe e 1.628.172 cancellazioni. Le ripercussioni sono state molto più rilevanti  – scrive Istat – sui movimenti migratori internazionali. Le richieste di asilo politico sempre nel 2020 sono calate drasticamente in Europa: –75% in Italia, – 70% in Germania, e –19% in Francia. Si avvicina l’estate. Ci si domanda se riprenderanno gli sbarchi. E intanto Istat firma un protocollo con il Ministero dell’Interno per assicurare l’elaborazione di statistiche ufficiali – di rilevanza locale e nazionale –  frutto dell’integrazione e armonizzazione delle fonti disponibili e delle acquisizioni di dati mediante nuove rilevazioni campionarie e/o censuarie. Ciò per una migliore conoscenza del fenomeno dei flussi migratori, funzionale all’attuazione di interventi rispondenti a reali fabbisogni emergenti.

Insomma prima dell’era  Covid-19  quella che è stata descritta come l'”emergenza migranti” era in cima all’agenda politica del Paese. Oggi potrebbe tornare con forme e tempi diversi. Ecco perché serve Ascanio. Un momento di riflessione per provare a capire come misurare i fenomeni quando tutto sembra cambiato. Buona visione.

Secondo ActionAid, l’organizzazione internazionale impegnata nel contrasto della povertà e per lo sviluppo, tra il 2025 e il 2020 l’Italia ha stanziato 1 miliardo e 337 milioni di euro per azioni esterne di politica migratoria in 25 paesi africani, finalizzate a fermare i flussi in entrata. Il 70% per il contrasto, l’1,3% per gli ingressi legali.