Articolo pubblicato il 20 dicembre 2020
Nei primi nove mesi dell’anno Istat ha rilevato una diminuzione di incidenti stradali senza precedenti. Le misure di lockdown hanno fortemente ridotto la mobilità e quindi l’incidentalità stradale. Qui trovate tre numeri che descrivono quello che è accaduto sulle nostre strade durante la prima ondata di Covid-19.
-26,3%
Secondo le stime preliminari, nel periodo gennaio-settembre 2020 si registra una forte riduzione del numero di incidenti stradali con lesioni a persone (90.821, pari a -29,5%), del numero dei feriti (123.061, -32,0%) e del totale delle vittime entro il trentesimo giorno (1.788, -26,3%). Se si limita l’osservazione al periodo gennaio-giugno 2020 le diminuzioni sono più accentuate, pari a circa il 34% per le vittime e a quasi il 40% per incidenti e feriti. Nel trimestre luglio-settembre 2020 l’incidentalità è in ripresa, con cali più contenuti rispetto allo stesso periodo nel 2019.
-50%
La diminuzione delle vittime riguarda tutti gli ambiti stradali: nei primi nove mesi dell’anno è stimata pari a circa il 50% sulle autostrade, tra il 40 e il 44% su strade urbane ed extraurbane.
Per quanto riguarda invece gli obiettivi europei 2010-2020 per la sicurezza stradale, la drastica diminuzione delle vittime nel 2020 avvicina l’Italia al target del -50% prefissato. Il radicale calo della mortalità nei periodi di confinamento della popolazione e blocco della circolazione hanno condotto a una diminuzione forzata di incidenti e vittime, non legata a comportamenti virtuosi e al miglioramento della sicurezza stradale.
43,1%
In termini percentuali, nei primi nove mesi del 2020 il numero di morti scende del 43,1% rispetto al 2010 e del 66,4% nel confronto con lo stesso periodo del 2001.
Nel primo semestre 2020, le percorrenze medie annue sono diminuite del 37% rispetto allo stesso periodo del 2019 sulle autostrade in concessione e del 32% sulla rete extraurbana principale, mentre le prime iscrizioni di autovetture si sono ridotte del 43%. I mesi estivi hanno visto una ripresa sia della mobilità sia del mercato auto, sostenuto dagli incentivi. Se si estende l’osservazione fino a settembre, le percorrenze medie sulle strade extraurbane principali risultano in calo del 23%, le prime iscrizioni di autovetture nuove di fabbrica subiscono una contrazione del 33%.
In Europa? Come accaduto in Italia, anche nella maggior parte dei Paesi europei sono state adottate misure restrittive e chiusure totali nel corso del 2020. Dai dati diffusi dall’European Transport Safety Council (ETSC), riferiti ai decessi registrati nel mese di aprile 2020 in 24 Paesi della Ue, al culmine della prima ondata della pandemia, si registra una diminuzione media di mortalità del 36%, valore senza precedenti se si pensa che i decessi nella Ue28 sono diminuiti del 24% nel decennio 2010-2019. Secondo i primi dati disponibili, la riduzione più alta dei morti in incidenti stradali nel mese di aprile 2020 è stata registrata proprio in Italia, seguita da Belgio, Spagna, Francia e Grecia, tutti con un decremento percentuale maggiore del 55%.
Come si legge su Epicentro (Istituto superiore di sanità) uno dei maggiori problemi di salute pubblica in Italia è rappresentato dalle conseguenze socio-sanitarie degli incidenti stradali, fenomeno che negli ultimi 30 anni ha causato oltre 300 000 morti. Gli ultimi dati fino a oggi disponibili e relativi al 1998 indicano che nell’anno in questione sono decedute per incidente stradale 7 742 persone. La metà di queste persone aveva meno di 40 anni e infatti gli incidenti stradali sono la principale causa di morte per la fascia d’età 15-44 anni.