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politica

Covid-19, 50mila morti in Italia. Il 40% in Lombardia. Ecco cinque numeri (in percentuale)

L’Italia ha superato la soglia dei 50 mila morti per Covid dall’inizio dell’epidemia. Il 40% dei decessi sono avvenuti in Lombardia, la regione più colpita nelle prima ondata e anche oggi tra quelle maggiormente in difficoltà. Perché la Lombardia? La risposta non è semplice, ci vorrà tempo, occorrerà analizzare meglio i dati,  confrontare quello che emergerà dalla letteratura scientifica. Scopriremo così finalmente qualcosa di più sul virus . Ad oggi sappiamo davvero troppo poco. Insomma, servirà pazienza, dati e tempo per elaborarli. Per avere un quadro più chiaro occorrerà per esempio ricostruire il contesto demografico della popolazione lombarda, studiare meglio l’organizzazione sanitaria, comparare densità abitativa e i luoghi di aggregazione e di lavoro. La verità  –  per usare una iperbole –  sarà da ricercare da quelle parti avvicinando saperi e discipline diverse tra loro, affidandosi alla cronaca, al metodo e alla conoscenza del contesto. Proprio parlando di contesto una suggestione può arrivare da qualche numero che inquadra la Lombardia rispetto al quadro nazionale.  Ripartiamo dal 40% di morti in Lombardia e proviamo a definire meglio da un punto di vista quantitativo la regione italiana con il più alto numero di contagi.  A partire proprio dai luoghi di lavoro.

Un terzo delle denunce di infortunio sul lavoro da Covid arriva dalla Lombardia

33,1%

Sono 66.781 i contagi sul lavoro da Covid-19 denunciati all’Inail nei primi dieci mesi dell’anno, pari al 15,8% del complesso delle denunce pervenute e al 9,8% dei contagiati nazionali comunicati dall’Istituto superiore di sanità (Iss) alla stessa data. In Lombardia, al 31 ottobre, sono 22.119 le denunce di infortunio sul lavoro da Covid, pari al 33,1% del totale italiano

In Lombardia poco meno della metà dei morti da infortunio sul lavoro da Covid

41,3%

Concentrando l’analisi esclusivamente sui decessi, la percentuale del Nord-Ovest sale al 55,6%, mentre il Sud, con il 16,6% dei casi mortali denunciati, precede il Nord-Est (13,3%), il Centro (12,7%) e le Isole (1,8%). Con un terzo dei contagi denunciati (33,1%) e il 41,3% dei decessi la Lombardia si conferma la regione più colpita.

I morti da infortunio da lavoro in Lombardia nel 2019. 

15,4%

Se prendiamo sempre i dati Inail e guardiamo alle denunce di infortunio con esito mortale la Lombardia rappresenta il 15,7% del dato nazionale. E’ la regione dove si muore di più per lavoro, o meglio dove si denunciano più morti sul lavoro. Almeno stando ai dati che abbiamo.

Un quinto del Pil prodotto in Italia viene dalla Lombardia

22%

Il prodotto interno lordo (PIL) della Lombardia è pari a 368 miliardi di euro, circa il 22 percento del PIL Italiano.

 

Un quinto dei lavoratori vive in Lombardia 

20%

La Lombardia con i suoi 4,5 milioni di lavoratori è un quinto della forza lavoro nazionale.

La Lombardia insieme alla Campania ha la più alta densità per abitante

423

Con 1500 comuni, 10 milioni di abitanti e una superficie di 24mila Km2 la Lombardia è in cima alla classifica per densità di abitante.

Cosa ci dicono queste percentuali? 

Nulla che non sapessimo già. Per esempio, che la Lombardia è una regione popolosa, che spicca per le attività commerciali e produttive e con profilo demografico (su dieci milioni di lombardi due sono over 65) non lontano da quello di altre regioni ma un numero di anziani che si occupano di nipoti più alto che in altre parti d’Italia (si leggano altri indicatori in fondo all’articolo). Alcune risposte di contesto vanno quindi ricercate anche nella struttura produttiva della regione, nella geografia dei luoghi di aggregazioni e nella sociologia degli anziani.  Mancano altri tasselli di questo complesso puzzle. Alcuni pezzi arriveranno dalla letteratura scientifica, altri purtroppo dalle carte dai tribunali che stanno indagando su quanto è accaduto in Lombardia.

Gli indici di invecchiamento lombardi

Rappresentano il grado di invecchiamento di una popolazione. È il rapporto percentuale tra il numero degli ultrassessantacinquenni ed il numero dei giovani fino ai 14 anni. Ad esempio, nel 2020 l’indice di vecchiaia per la Lombardia dice che ci sono 169,7 anziani ogni 100 giovani.

Indice di dipendenza strutturale

In Lombardia nel 2020 ci sono 56,8 individui a carico, ogni 100 che lavorano.

Indice di ricambio della popolazione attiva

Rappresenta il rapporto percentuale tra la fascia di popolazione che sta per andare in pensione (60-64 anni) e quella che sta per entrare nel mondo del lavoro (15-19 anni). La popolazione attiva è tanto più giovane quanto più l’indicatore è minore di 100. In Lombardia nel 2020 l’indice di ricambio è 132,0 e significa che la popolazione in età lavorativa è molto anziana.