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Scuola e digitale divide, tutti gli ostacoli nei Comuni più piccoli. Ecco i numeri e qualche grafico

Poco connesse, non necessariamente dotate degli strumenti tecnologici e con docenti non formati per la didattica innovativa. Benvenuti nelle scuole dei piccoli comuni, ovvero dei centri con meno di 5mila abitanti. A scattare questa fotografia è il rapporto Quali forme di collaborazione tra piccola scuola e piccolo comune?

Si tratta di uno studio realizzato da Indire, sigla che sta per Istituto nazionale documentazione innovazione ricerca educativa, in collaborazione con Anci, l’associazione nazionale dei comuni italiani. Per realizzarlo sono stati presi in considerazione i comuni con meno di 5mila abitanti. Il risultato è un campione di 1.055 comuni, da ciascuno dei quali è stata selezionata una scuola primaria o secondaria di primo grado, rispettivamente con meno di 125 e meno di 75 alunni, per un totale di 1032 plessi.

Tanto alle amministrazioni comunali, quanto ai dirigenti scolastici, tra luglio e ottobre dello scorso anno, è stato inviato un questionario. Al quale hanno risposto 157 comuni, ovvero il 14,9% del totale,  e 219 scuole, pari al 21,2% del campione. Le domande affrontavano diversi temi, dalla raggiungibilità degli istituti scolastici alla qualità della connessione Internet, dalle forme di sostegno economico ricevute dalle scuole alla collaborazione con le imprese del territorio. Infodata ne ha selezionate alcune.

La prima quella di più stringente attualità, legata alla percentuale di docenti con una formazione Ict per la didattica innovativa. Ovvero, per dirla brutalmente, capaci di utilizzare un computer per insegnare. Una percentuale che certamente sarà cresciuta a causa del lockdown, che ha costretto non solo la scuola ad accelerare sulla digitalizzazione. Ma al momento in cui le scuole hanno risposto al questionario, la situazione era questa:

Da qualunque parte d’Italia la si guardi, la percentuale di risposte più alta si colloca nella fascia tra il 40 ed il 60% del corpo docente. Il che significa che nella maggioranza dei casi circa la metà di docenti e professori nelle piccole scuole dei piccoli comuni era pronta alla didattica a distanza. Solo il 13,64% delle scuole del Nord, il 12,64% di quelle del Sud e il 9,09% di quelle del centro ha dichiarato che più dell’80% dei docenti era pronto all’insegnamento digitale.

Un altro tema strettamente legato a quello della didattica a distanza imposta dalle misure di contenimento della pandemia è, ovviamente, quello delle connessioni alla rete. Questa la situazione fotografata nel rapporto elaborato da Indire e Anci:

Come si può vedere, sono poche le realtà in cui è arrivata la fibra ottica o nelle quali si riesce comunque ad agganciarsi alla banda larga grazie ad una connessione wireless. E questo vale nei piccoli comuni del Nord ma soprattutto in quelli del centro e del Sud. Nei quali si aggiunge l’aggravante di una maggiore difficoltà a connettersi via mobile, possibile solo nel 57,8% dei comuni dell’Italia centrale e nel 53,2% di quella meridionale, contro il 69,7% di quelli dell’Italia settentrionale. Questa, invece, la situazione relativa alle connessioni attive all”interno degli istituti scolastici:

Il rapporto Indire Anci mostra come la scuola italiana nei piccoli comuni si affidi ancora alla linea telefonica per collegarsi alla rete. Vale per il 62,5% degli istituti del Nord, per il 66,7% di quelli del Sud e per il 77,3% di quelle del centro. Anche se è positivo che circa un terzo degli istituti disponga di una connessione wireless a banda larga. L’ultimo elemento scelto da Infodata, riguarda il giudizio degli insegnanti rispetto alla dotazione tecnologica.

Sotto questo profilo il quadro migliora, nel senso che al Nord e al centro due insegnanti su cinque la definiscono buona e altri due sufficiente. Solo al Sud il giudizio più alto riguarda solo il 21,84% dei rispondenti, mentre il 25,29% definisce la dotazione tecnologica della propria scuola carente. Un altro esempio degli ostacoli all’attuazione della scuola digitale e della didattica a distanza nei comuni sotto i 5mila abitanti.