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politica

Tik Tok, Trump e i sondaggi per la corsa alla Casa Bianca. Un breve riassunto

Il presidente di Twitter umiliato dagli utenti di Tik Tok. È la polemica di questi giorni per quanto riguarda la corsa verso la Casa Bianca, in questi mesi offuscata dalla pandemia di coronavirus. Il guaio, o la fortuna a seconda che si sia Democratici o Repubblicani, è che tra tutte le diverse modalità di voto possibili per gli elettori americani, ancora non ci sono i social network.

Breve riassunto dei fatti: sabato 20 giugno Donald Trump ha tenuto un comizio elettorale a Tulsa, in Oklahoma, uno Stato nel quale nel 2016 ottenne il 65,3% dei consensi. Per partecipare all’evento era possibile prenotarsi (l’ingresso era gratuito, la prenotazione serve a raccogliere i dati di potenziali elettori) e nei giorni precedenti al comizio diversi utenti di Tik Tok hanno fatto gara a chi ne prenotava di più, ovviamente con l’intento di disertare l’evento. Tra questo e il fatto che Tulsa è una delle citta del Sooner State piu colpite dal Covid-19, il risultato è che il palazzetto da 19mila posti che ospitava l’evento era tutt’altro che pieno e pare che Trump non l’abbia presa troppo bene. Ma tant’è.

 

Gli americani, come si diceva, ancora non votano utilizzando i social network. E in una corsa senza primarie (il principale contendente del candidato democratico Joe Biden, Bernie Sanders, si è ritirato a inizio aprile), smorzata dalla pandemia, qual è la situazione? Per capirlo Infodata si è affidata a FiveThirtyEight, il blog di Nate Silver capace di predire le due vittorie di Obama. E di sbagliare la previsione per il 2016 con il margine di errore più basso rispetto a quello dei competitor.

 

Come si può vedere, ad oggi Joe Biden ha un vantaggio di 8,9 punti percentuali rispetto a Donald Trump: si votasse domani, secondo Silver finirebbe 50,4 a 41,5 per i Democratici. Certo, il meccanismo elettorale americano è complesso: nel 2016 finì 48,2% a 46,1 per la Clinton, ma i grandi elettori premiarono l’attuale presidente. E quindi il vantaggio nel voto popolare non è di per sé garanzia di vittoria finale.

 

Né può essere di conforto per i democratici il confronto con quattro anni fa: al 22 giugno 2016 FiveThirtyEight accreditava Hillary Clinton di un 49,1% nel voto popolare, contro un 42% di Trump. All’epoca, è vero, mancava un mese ad entrambe le convention, che quest’anno, se ci saranno, si risolveranno in una formalità. Ma quattro anni fa Trump riuscì a recuperare un distacco di 7,1 punti percentuali.

È vero che quest’anno pesano le 45 milioni di richieste di sussidio di disoccupazione, legate alla pandemia, e le proteste legate al movimento Black Lives Matter. Ma da qui a dire che Trump è stato sconfitto da Tik Tok ce ne corre eccome.