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economia

Pil, l’Europa cresce. L’Italia solo a metà. La Grecia non ce la fa

L’economia europea ha ricominciato a correre. In quasi tutte le regioni europee, almeno quelle per le quali sono disponibili dati Eurostat, il prodotto interno lordo pro capite ha superato il valore registrato nel 2008, allo scoppio della crisi che ha messo in ginocchio il mondo. Il record all’Irlanda del sud, dove si è passati da 39 a 75mila euro pro capite, con un aumento addirittura dell’89%. A Malta l’incremento è stato del 61%, mentre nello Yugoiztochen, regione sud orientale della Bulgaria, la crescita è stata del 59%.

In generale, molte delle regioni con gli aumenti più significativi del Pil pro capite (rappresentate sulla mappa in un colore blu più scuro) si trovano nell’est Europeo. Ben 7 delle prime 10 realtà che hanno visto i maggiori incrementi del prodotto interno lordo fanno riferimento a realtà dell’ex patto di Varsavia. Va detto che spesso da queste parti il livello di partenza era molto basso, nell’ordine di poche migliaia di euro l’anno. Crescono in maniera significativa anche molti land tedeschi e, in modo più contenuto, diverse regioni tedesche e spagnole.

L’Italia invece è divisa in due. Ci sono realtà come la provincia autonoma di Bolzano, che ha fatto registrare un aumento del 12,8% del Pil pro capite, e altre come il Molise, nel quale invece c’è stato un calo del 7%. Certo, in Grecia è andata molto peggio: le regioni elleniche occupano tutte gli ultimi posti della classifica. In Voreio Aigaio, le isole dell’Egeo settentrionale, si è registrato un calo del Pil pro capite pari addirittura al 31,7%, record negativo assoluto.