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Chi vincerà il mondiale di calcio femminile?

È cominciato l’ottavo mondiale di calcio femminile e per l’Italia è partito nel migliore dei modi.

Nell’ottava edizione del torneo che quest’anno si disputerà in Francia, le azzurre si sono imposte 2-1 sull’Australia dopo essere state in svantaggio a seguito del rigore sbagliato e ribattuto da Samantha Kerr.
Nella ripresa è poi andato in scena il capovolgimento progressivo che ha riportato il match in parità al 56’ con il gol di Barbara Bonansea (partita da un intercetto sulla trequarti) al quale la stessa ha poi dato seguito allo scadere del recupero per il 2-1 finale grazie ad un colpo di testa su cross di Valentina Cernoia.

Siccome noi di Infodata siamo sempre attenti ai numeri, oltre al risultato ci ha colpito un altro dato statistico della partita inaugurale della nostra nazionale legato all’età delle giocatrici che hanno propiziato le reti della gara.

Entrambe le azzurre sopra citate (Bonansea per i due gol e Cernoia per l’assist vittoria) hanno ventisette anni che, curiosamente, è l’età media della nostra nazionale (27,3), così come anche Samantha Kerr coi suoi venticinque anni rappresenta la media della formazione australiana (25,8).

Nell’infografica che se segue, sono stati presi in considerazioni i dati anagrafici (censiti su Dataworld) di tutte le partecipanti al mondiale e che poi sono stati rappresentati come valori medi sia dal punto di vista delle singole nazionali sia per quanto riguarda la suddivisione per ruoli.
Nei grafici, che al passaggio del cursore del mouse rendono possibile poi vedere il dettaglio delle singole atlete, l’età è colorata con un gradiente che spazia dal verde per i valori minori fino al giallo indicativo dei valori più alti.

Gli Stati Uniti, tre volte campioni e detentori dell’ultimo titolo, hanno l’età media più alta con 28,6 anni, seguiti poi dal Brasile (28,2 anni, e in cui milita la giocatrice più anziana del Torneo, la quarantunenne centrocampista Formiga), dalla coppia appaiata a 27,3 formata da Italia e Camerun, e dall’Inghilterra che con 27,1 è l’altra delle cinque nazionali sopra quota 27.

Sul fronte opposto invece, tra le rappresentative più giovani, spicca la Jamaica con un’età media di poco superiore ai 23 anni (23,1), distanziando di quasi un anno il Giappone (24) e di quasi due la Spagna e il Canada (24,7).

Guardando i dati disponibili dal punto di vista del posizionamento sul campo delle atlete, complessivamente, l’età media diminuisce tanto più ci si allontana dalla porta.

Risulta infatti che l’età media dei portieri è la più elevata a fronte dei 26,8 anni medi, che scendono ai 26,4 dei difensori, passando per i 25,9 del centrocampo, fino ad arrivare ai 25,5 nella zona di attacco.

Ed è proprio tra le attaccanti che compare la giocatrice più giovane di tutto il torneo, Mary Flower, sedicenne australiana che, curiosamente, indossa un numero di maglia pari al numero di candeline che soffierà sulla prossima torta di compleanno, diciassette appunto.

Esaminando i numeri della nostra nazionale, ci si accorge immediatamente come ci sia una netta controtendenza rispetto alle altre squadre per quel che riguarda il reparto di attacco.

I 29,8 anni delle nostre attaccanti sono oltre quattro punti sopra il valore complessivo e, se non fosse per i venticinque anni di Valentina Giacinti, il valore medio delle altre quattro giocatrici si assesterebbe su un rotondo trentuno (Sabatino 33, Tarenzi e Mauro 31, Girelli 29), risultando quindi potenzialmente anche più alto dei 30,1 degli Stati Uniti, primi nella classifica di reparto.

Come nazionale,  abbiamo invece la più anziana tra i pali con trentuno anni di media dei nostri tre portieri (Marchitelli 34, Pipitone 33 e Giuliani 26), che superano di poco i 30,7 degli Stati Uniti e i 30,3 dell’Inghilterra.

 Previsioni e scommesse

Quali siano le squadre favorite in questo mondiale è un tema particolarmente caro sia agli sportivi che agli appassionati di scommesse e noi di Infodata, come siamo soliti fare, ci siamo affidati ai numeri.

Nella fattispecie abbiamo messo in relazione i Ranking della FIFA basati sul sistema di punteggio accumulato prima dell’inizio del mondiale, confrontandolo poi con le previsioni dell’esperto di calcio David Sumpter basate sul suo modello denominato Soccerbot (e pubblicate su cbssports.com) che già nello scorso campionato mondiale maschile si è imposto come uno tra i migliori modelli previsionali.

Nel grafico che segue sono riportate tutte le nazioni partecipanti che sono state posizionate in base alle quote scommesse per la vittoria finale sull’asse delle x (utilizzando una scala logaritmica) e al punteggio nella graduatoria FIFA sull’asse delle y.
Il cursore del mouse sulle bandiere illuminerà (così come l’operazione inversa) i valori delle singole nazionali riportate negli istogrammi dedicati alle due misure (blu per i punti FIFA e arancio per le quote vittoria).

Sia il ranking FIFA che la previsione di Sumpter pubblicata su cbs sports concordano sulla vittoria delle campionesse in carica statunitensi che, a fronte di 2101 punti FIFA, sono date come favorite ripagando gli scommettitori con una quota pari a 1,75 l’importo giocato (7-4).

La Francia padrona di casa, benchè quarta nella graduatoria FIFA (2043 punti), viene considerata come seconda scelta più accreditata a quota 3,5 risultando quindi un investimento numericamente più valido rispetto al puntare sulla Germania (5,5) seconda nel ranking con 2072 punti, o sull’Inghilterra che, in caso di vittoria, pagherebbe sette volte la puntata.

Scorrendo poi i valori delle quote verso il basso, si trovano alternative più remunerative ma ancora verosimili come Giappone e Olanda, entrambe fissate a sedici, Australia (20), oppure il terzetto formato da Brasile, Svezia e Spagna quotato a venticinque.

L’Italia, posizionata al quindicesimo posto della graduatoria FIFA a fronte di 1868 punti, ripagherebbe una puntata che la vedrebbe campione con ottanta volte l’importo investito, ultima nazione ancora al di sotto della quota cento, oltre la quale poi si sfocia in scelte decisamente più azzardate che arrivano a valori astronomici come per il trio Camerun, Jamaica e Sud Africa, fissati a 1000, senza dimenticare la Tailandia che pagherebbe addirittura 2000 volte la posta giocata.

 

L’America dice Francia

Se gli Stati Uniti vengono dati come favoriti sotto alcuni punti di vista, c’è una voce che, seppur di poco, va fuori dal coro ed è, curiosamente, americana.

Gli appassionati di statistiche sportive e non, conosceranno sicuramente il sito fivethirtyeight noto per le previsioni e proiezioni numeriche fatte a 360° su vari fronti che spaziano appunto dallo sport fino politica ed economia.

Prima dell’inizio del campionato mondiale, analogamente a quanto fatto l’anno passato per l’edizione maschile, il sito che prende il nome dai 538 grandi elettori del sistema di votazione americano, ha pubblicato il risultato di un modello statistico elaborato da Jay Boice (computational journalist) e Nate Silver (fondatore e caporedattore) che descrive le peculiarità delle squadre con relativa probabilità di avanzare nei vari step del torneo.

Qui sotto il ranking elaborato da Nate Silver

Le previsioni originali che si aggiornano poi continuamente sulla base dei risultati delle gare disputate (qui la versione pubblicata) suggeriscono che la Francia, paese ospitante, dovrebbe avere la meglio in termini di percentuali per la vittoria finale con circa il 20% di possibilità, meglio quindi degli Stati Uniti (18%) e Germania (11%).

È da notare però come tra le varie metriche proposte, la prima che appare leggendo l’informazione tabellare, il Soccer Power Index (SPI) incoronasse invece gli Stati Uniti come nazione più performante (97,2 contro 95,3 della Francia) dal punto di vista prettamente numerico, segno che forse il fattore campo potrebbe essere ritenuto più determinante del gap tecnico tra le due favorite.

L’SPI è un indicatore basato su un sistema piuttosto interessante incentrato sull’individuare un valore di attacco e uno di difesa, riportati anche nella grafica che segue, per ogni squadra, rappresentanti il numero di gol segnati e concessi in caso di partita disputata contro una “squadra media” su un campo neutrale.

Stando all’analisi prima dell’inizio del torneo, gli Stati Uniti avevano il valore offensivo più alto (5,1) con notevole distacco sulle nazioni inseguitrici in cui la Francia figurava solo quinta (4,1) dopo Australia (4,3), Giappone (4,2) e Germania (4,2), mentre dal punto di vista della difesa, la nazionale francese risultava prima a parimerito con Svezia, Inghilterra e Canada appaiate col valore di 0,6 facendo leggermente meglio delle americane (0,7 condiviso con Germania e Olanda).

Nel quadro delineato dal portale americano, l’Italia aveva meno dell’1% di probabilità di vincere il mondiale, risultando essere nella seconda parte della classifica per quel che riguarda l’SPI (71,1), mentre le probabilità di passare il proprio girone (C) sarebbero ricadute più sul terzo posto (46%) che su piazzamenti in seconda (19%) o prima posizione (6%).