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economia

Stipendi e prezzi: cosa è accaduto al nostro potere d’acquisto?

Per capire se il tenore di vita degli italiani sia migliorato (e quanto), la cosa più semplice è quella di considerare i redditi. L’altro lato della medaglia restano però i prezzi di beni o servizi: se il nostro stipendio sale un po’ ma le cose che acquistiamo diventano molto più costose, oggi potremmo persino diventare più poveri di ieri – perché a conti fatti cala il nostro potere d’acquisto.

Come vanno le cose, allora? Dal 2016 al 2018, anni per i quali l’istituto nazionale di statistica rende disponibili dati dettagliati, l’indice generale dei prezzi è cresciuto leggermente – in quel periodo dunque l’inflazione è rimasta contenuta – mentre il Pil pro capite è salito un po’ di più. Tutto considerato, quindi, il potere d’acquisto degli italiani oggi è in qualche misura migliore rispetto a un paio di anni fa.

Si tratta comunque di un miglioramento piuttosto piccolo, e certamente più lento rispetto a quello del resto della zona euro. Nella media dei 19 paesi che hanno adottato la moneta unica troviamo una crescita dei prezzi appena maggiore  rispetto all’italiana, ma in compenso il PIL appare  in salita assai più rapida.

Con redditi che crescono ben più dei prezzi, questo significa che gli europei che vivono in quei paesi beneficiano di un tenore di vita che migliora assai in fretta rispetto al nostro.

Queste sono comunque statistiche molto generali, ricavate da osservazioni sui prezzi di un gran numeri di beni e servizi e “mescolate” insieme a formare un paniere di consumi che, per quanto possibile, dovrebbe essere rappresentativo di quello degli italiani.

Nella seconda puntata spieghiamo quali beni sono aumentati e quali no.