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economia

Come si misura l’innovazione? Una nuova classifica dell’R&d

 

Se la si guarda in termini assoluti, il primato è americano. Nel 2016, infatti, gli Usa spesero in ricerca e sviluppo qualcosa come 476,5 miliardi di dollari in ricerca e sviluppo. Subito dietro la Cina, con 370 miliardi di dollari, ed il Giappone con 170. A leggerla dal punto di vista della percentuale di Pil destinata all’innovazione, vince Israele con il 4,25%, seguita dalla Corea del Sud (4,24%) e dalla Svezia (3,25%).

 

Per misurare l’impegno dei Paesi del mondo in ricerca e sviluppo, però, Infodata ha scelto di utilizzare un altro indicatore. Ovvero la spesa in R&D misurata in dollari PPP, purchasing power parity. Cioè a parità di potere d’acquisto. I dati arrivano dal database Unesco, sono aggiornati al 2016 e dicono questo:

 

 

Israele si conferma il Paese con il più elevato impegno in R&D, forte di una spesa che nel 2016 ha raggiunto i 1.675 PPP$ pro capite. La Svezia, che guardando alla spesa assoluta sarebbe fuori dalla top 10 e per percentuale di Pil si attesta al terzo posto, raggiunge qui la seconda piazza. Grazie ad una spesa pari a 1.622 PPP$ per abitante. Gli Stati Uniti, che per spesa assoluta sono di gran lunga al primo posto, si trovano qui in terza posizione. Come a dire che, sebbene siano il Paese con la somma più alta destinata a ricerca e sviluppo, anche per Washington ci sono margini di miglioramento.

 

Il quarto posto spetta ad una sorprendente Austria. Che, è vero, è quinta al mondo per investimeto in R&D come percentuale del Pil. Ma nel 2016 ha speso in termini assoluti “solo” 12,7 miliardi di dollari. Gli Stati Uniti hanno investito quaranta volte tanto. Quindi ecco la Corea del Sud. Campionessa in termini di investimento rispetto al Pil, quinta per investimento assoluto. Piazza confermata anche per l’investimento in PPP$ pro capite.

 

In tutto questo, però, dove si pone l’Italia? Nel 2016, secondo Unesco, il nostro Paese ha investito in ricerca e sviluppo una cifra pari a 29,6 miliardi di dollari. Un impegno che ci ha portati all’11simo posto a livello mondiale. In termini di percentuale del Pil, l’impegno del governo si è fermato all’1,29%, decisamente non uno dei risultati migliori. Utilizzando l’indicatore scelto da Infodata, nel 2016 l’Italia si è piazzata al 22simo posto, con 502 PPP$ pro capite investiti in ricerca e sviluppo. Meglio di noi diversi Paesi europei, compresi Repubblica Ceca e Slovenia, il Canada e il Giappone, ma anche gli Emirati arabi uniti. Anche considerando l’impegno a favore dell’innovazione da questo punto di vista, il dato è che per il nostro Paese restano ampi margini di miglioramento.

Ultimi commenti
  • luigi saccavini |

    L’entità dell’investito è una misurazione, ma non esaustiva se l’obiettivo è valutare l’efficienza in risultati.
    Soprattutto nel nostro Paese, nel quale quasi mai viene posto l’accento sull’efficienza e la meritocrazia, porre l’accento sulla quantità delle risorse lo trovo potenzialmente errato.
    Quando le risorse fossero destinate in funzione di risultati e avanzamenti rispetto agli obiettivi, allora saremmo in un’altra condizione.
    Parametro che, per fare una più vicina condizione equa internazionale, dovrebbe essere previsto e reso standard in tutti i paesi del sistema preso a raffronto.

  • luigi saccavini |

    L’entità dell’investito è una misurazione, ma non esaustiva se l’obiettivo è valutare l’efficienza in risultati.
    Soprattutto nel nostro Paese, nel quale quasi mai viene posto l’accento sull’efficienza e la meritocrazia, porre l’accento sulla quantità delle risorse lo trovo potenzialmente errato.
    Quando le risorse fossero destinate in funzione di risultati e avanzamenti rispetto agli obiettivi, allora saremmo in un’altra condizione.
    Parametro che, per fare una più vicina condizione equa internazionale, dovrebbe essere previsto e reso standard in tutti i paesi del sistema preso a raffronto.

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