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cronaca

Non c’è solo Game of Thrones: esiste una coda lunga delle serie tv

La consacrazione definitiva delle serie tv avvenuta nel nuovo millennio è ormai un dato di fatto ed il proliferare di nuovi contenuti esclusivi associati ai vari servizi di abbonamento non farà altro che aumentarne l’offerta.  Ma è davvero tutto oro quel che luccica, come si suol dire?

Recentemente, l’Economist ha pubblicato un approfondimento sulle serie televisive che prende in esame tutto lo spettro delle produzioni a partire dagli anni ‘90 in funzione del livello di gradimento da parte del pubblico, in particolare sui rating di IMDB (Internet Movie DataBase).

Ne emerge uno scenario in cui effettivamente gli ultimi anni sono caratterizzati da un valore medio dei punteggi che è migliorato di qualche decimo passando da poco meno di 8 (su dieci) negli anni ’90 e 2000 ai quasi 8.2 di questa decade. 

Nell’arco di venti anni non si tratta di un miglioramento sconvolgente. Come dire, per ogni Breaking Bad che nasce ne seguono molte alte davvero bruttine. Come dire, esiste una coda lunga, molto lunga con casi di grandissima eccellenza e molte serie spazzatura. Quello che però va considerato nell’economia di un’analisi come questa è che per certi versi la qualità percepita dagli spettatori è notevolmente aumentata, tanto che dal 2010 sono ben 73 i casi in cui è stato registrato un valore superiore al 9 per una stagione di una serie drammatica, cosa che invece si è verificata solo undici volte durante gli anni ’90.

Chiaramente, se le medie delle recensioni non sono schizzate alle stelle sulla scia di questi risultati incoraggianti un motivo ci sarà, ed è chiaramente legato alla moltitudine di proposte – non sempre brillanti – che vengono messe in onda.

Se “Game of Thrones” e “Breaking Bad” rappresentano delle eccellenze che riscuotono consensi sotto tutti i punti di vista, per ognuna di queste serie ce ne sono tante altre come il citato “The Night Shift” che rappresentano un prodotto al più mediocre, andando ad abbassare le medie del periodo per via della (forse) troppa abbondanza.

Nel grafico a bolle dedicato agli Emmy Awards sono rappresentati tutti i riceventi voto con un marker circolare tanto più grande quanto è alto il numero di nomination ricevute nel periodo e colorati con un tono di arancio tanto più scuro quanti sono stati i titoli vinti.
In aggiunta, inserendo il nome di una “nominee” nel box di ricerca (Highlight) è possibile individuare una voce nello specifico illuminandola rispetto alle altre presenti nel grafico a bolle.

 

Ad ogni modo, la qualità riesce sempre ad emergere come dimostrano i risultati degli Emmy dal 2000 ad oggi in cui sono molteplici i casi di nomination multiple per diversi serie a cui spesso hanno fatto poi seguito anche molteplici premiazioni.

Non è un raro infatti che tra gli show più premiati ci siano serie che vedono un susseguirsi di stagioni in grado di assicurare bottini particolarmente abbondanti come ad esempio “The West Wing” che dal 1999 al 2006 ha ricevuto sette statuette a fronte di ben quindici nomination.