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economia

La nuova mappa europea dei redditi: i napoletani guadagnano meno dei polacchi

L’agenzia europea di statistica ha aggiornato di recente i propri numeri sul PIL degli europei, portandoli al 2015. Quanto più si scende in dettaglio tanto maggiore è l’attesa, per cui soltanto ora scopriamo qual è la situazione di quell’anno, ma il bello è queste sono le statistiche al maggior livello di dettaglio disponibile: così che possiamo usarle per guardare a ciascuna delle province del continente e costruire la mappa più dettagliata che abbiamo a disposizione.

La media generale dell’Europa a 28 stati ha raggiunto la cifra tonda dei 29mila euro annui, e usando questo metro di paragone possiamo dare un’occhiata a chi sta sopra e chi sta sotto. Ai due estremi dello spettro troviamo intanto l’area che comprende la City, a Londra, che risulta di gran lunga la più ricca del continente con un PIL che supera i 360mila euro per abitante. Tocca invece viaggiare verso est, in Bulgaria, per trovare provincia di segno opposto dove il reddito è di poco superiore ai 6.500 euro.

L’Italia, per parte sua, è divisa grosso modo in un terzo e due terzi, con parte del centro-nord sopra la media e il centro-sud decisamente sotto. Per fare qualche confronto, province come Napoli – e in effetti l’intera Campania – sono ormai state superate da nazioni fino a pochi decenni fa molto più povere come la Polonia.

Quella di Napoli, d’altra parte, non è neppure l’area più povera d’Italia: record negativo che spetta alla provincia di Medio Campidano (Sardegna), poco sopra quella di Agrigento (Sicilia). In entrambe il tenore di vita degli abitanti è simile a quello di diverse aree in Grecia, Ungheria o Romania.

Milano risulta invece la provincia con il reddito maggiore, il che la pone molto sopra Madrid ma in posizione inferiore rispetto a capitali come Praga, Varsavia o Bruxelles, per non parlare di Parigi, Amsterdam o Oslo.

Caso interessante è quello della Germania: una delle poche nazioni in cui la capitale non risulta fra le aree economicamente più sviluppate, e che insieme a causa della sua frammentazione politica in tante piccole zone presenta – sempre quanto a reddito – una grande variabilità provinciale. Troviamo proprio lì, intorno alla città di Ingolstadt in Baviera – nei dintorni di Monaco –, la singola area più avanzata della Germania; sede tra l’altro di Audi, Airbus e insieme, curiosamente, il luogo in cui ormai 250 anni fa fu fondata la società segreta degli Illuminati.

Le province elencate possono a volte essere molto diverse fra loro anche in quanto a dimensione e, s’intende, per poche centinaia di migliaia di abitanti è molto più facile raggiungere un tenore di vita elevato che per enormi megalopoli nel loro complesso. Questo però vale anche il contrario, e rende il risultato di Parigi e dintorni ancora più impressionante: dove poco meno di 5 milioni di abitanti riescono comunque, in media, a restare intorno ai 90mila euro annui.

Tutti i valori indicati in questa analisi sono espressi in euro o (per i paesi che ne hanno ancora una) convertiti dalle valute nazionali, e tengono in conto del variabile potere d’acquisto che lo stesso denaro esprime in luoghi differenti. In genere le nazioni più povere tendono anche a essere meno care, per cui se vogliamo fare confronti realistici conviene fare qualche piccolo aggiustamento – e di questo si sono già occupati gli esperti di Eurostat che hanno compilato i dati.

In più i numeri comprendono già anche una stima dell’economia illegale, che com’è naturale nelle varie aree incide in modo diverso su quanto pesanti, alla fine, risultano le tasche di chi ci vive.