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cronaca

Quanto costa la marijuana? Tutto sul Cannabis Price Index

La legalizzazione della cannabis è materia di grande dibattito in tutto il mondo in cui c’è chi vuole continuare a bandirla e chi, dalla parte opposta, sostiene che renderla legale aiuterebbe a controllarne la vendita, andando quindi a contrastarne lo spaccio clandestino.

Con l’aumentare dei paesi in cui è consentito vendere la marijuana, sono diverse le realtà che si stanno lanciando in questo nuovo settore.

Tra queste, Seedo ha recentemente pubblicato un elenco dettagliato dei costi della cannabis in 120 città sparse per tutto il mondo con l’obiettivo di rendere noto il crescente bisogno di una riforma legislativa su scala mondiale, interrogandosi anche sulla possibilità di trarre qualche lezione dalle città in prima linea nel processo di legalizzazione.

Nel “2018 Cannabis Price Index”, per ognuna delle città censite, sono stati presi in considerazione legalità della marijuana, costo medio al grammo, consumo totale ed informazioni legate alla tassazione.

Nella seguente infografica (da visualizzare con orientamento orizzontale per i dispositivi mobile), sono presenti tre grafici legati tra di loro per filtrare progressivamente i dati visualizzati.
La mappa rappresenta i dati a livello continentale con una foglia tanto più verde quanto è alto il valore medio del costo di un grammo e tanto più grande quanto è ampio il consumo complessivo delle città coinvolte.
Passando con il cursore sui singoli continenti spunterà una mini mappa indicante la collocazione delle città colorandole a seconda del grado di legalizzazione (rosso illegale, grigio parziale, verde legale), mentre cliccando sarà possibile filtrare i dati per i due grafici sottostanti.
Nel primo, ogni nazione è rappresentata da una sacco di dollari che indica l’ammontare degli introiti derivati dalle tasse che si potrebbe generare se la cannabis fosse tassata quanto le sigarette; cliccando su ogni valore sarà poi possibile filtrare ulteriormente l’ultimo grafico in cui sono visualizzate le città con i singoli valori del costo medio per un grammo di marijuana.

 

Dal grafico è possibile notare come il continente nord americano sia quello in cui il consumo complessivo è maggiore, in gran parte per via degli Stati Uniti che risultano il paese al vertice della graduatoria sui volumi.

Dopo il secondo posto dell’Europa (234 tonnellate contro le 296 delle città censite tra USA e Canada), in terza posizione si trova l’Asia che vanta invece il primato per quanto riguarda il costo medio per un grammo di cannabis con un valore pari 15,29 dollari, distaccando Oceania (11,1) ed Europa (10,2).

Non sorprende quindi che le prime cinque città più care per l’acquisto di marijuana siano appunto tutte asiatiche: guida Tokyo con 32,6 dollari per grammo, seguita da Seoul (32,4), Kyoto (29,6), Hong Kong (27,4), per chiudere poi con Bangkok (24,81) che risulta essere l’unica delle cinque in cui la cannabis è parzialmente legale, contrariamente alle altre quattro in cui la vendita è considerata illegale.

Confrontando i prezzi asiatici con quelli degli Stati Uniti, unica nazione insieme all’Uruguay ad essere rappresentati da almeno una città in cui la vendita di cannabis è legalizzata, appare lampante la differenza sulle “politiche di prezzo”.
Basti pensare che la città americana con il costo più elevato è Washington con “soli” 18 dollari, risultando per giunta più cara del 50% rispetto alle altre metropoli statunitensi come ad esempio Chicago (seconda con 11,4) o New York (quinta a 10,7 dollari per grammo).

Senza troppe sorprese invece, non stupisce trovare il Sud America all’ultimo posto nella graduatoria dei prezzi medi continentali con Quito che si aggiudica il titolo di città più economica a fronte dei soli 1,3 dollari necessari per l’acquisto di un grammo di cannabis, spuntandola su Bogota in cui serve spendere poco meno del doppio (2,2).

Curiosamente, in Italia, il costo della marijuana rispecchia abbastanza fedelmente il “canonico” costo della vita che vede il nord Italia, in questo caso rappresentato da Milano, in testa con 8,8 dollari al grammo, seguito dal centro (Roma a quota 7,8) poco distanziato dal sud che con Napoli si discosta di un soffio (7,7).

Mettendo in relazione i volumi fatti registrare per i consumi di cannabis con l’aspetto prettamente legato alla tassazione, dallo studio sono emersi diversi spunti di riflessione interessanti come ad esempio la possibilità di generare un introito pari a circa 156 milioni di dollari nella sola città di New York se la marijuana fosse tassata al valore medio di tasse applicate alla cannabis negli interi Stati Uniti.
La cifra in questione, per dare un’idea dell’ammontare complessivo, potrebbe essere equivalente a quella necessaria per fornire tre mesi di pasti gratuiti per ogni bambino nelle scuole della Grande Mela.

Analogamente, sempre prendendo come riferimento New York e le 77 tonnellate di marijuana consumate annualmente, se si applicasse la tassazione tipica delle sigarette, il totale delle possibili tasse ammonterebbe a circa 354 milioni di dollari.

Comprensibilmente, anche su questo fronte, come indicato nel grafico dalla dimensione dei sacchi, a livello di singola nazione, gli Stati Uniti risulterebbero primi assoluti con più di un miliardo di dollari, distaccando nettamente Australia (391 milioni), Egitto (385) e Regno Unito (379).