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finanza

Boom di banconote contraffatte. Tutti i numeri di chi falsifica l’euro

La progressiva adozione della nuova serie di banconote intitolata “Europa”, cominciata a partire dal 2013 con il taglio da 5 Euro e che ha fatto arrivare la nuova banconota da 50 euro a metà del 2017, è una manovra studiata dalla Banca Centrale Europea per migliorare la qualità del denaro contante sotto vari punti di vista.

Tra le principali innovazioni di questa nuova edizione che porta il nome della dea greca raffigurata sulle banconote, sono di certo da notare sia la maggiore resistenza all’usura, soprattutto per i piccoli tagli che passano di mano in mano più frequentemente, sia la migliorata riconoscibilità da parte di persone affette da problemi visivi.

Dal punto di vista grafico, il doppio emblema delle divinità che compare sui nuovi esemplari ha chiaramente una funzione estetica che si affianca all’originale tema “Epoche e Stili”, ma è principlamente pensato come ulteriore metodo di sicurezza per combattere il fenomeno della  contraffazione della valuta cartacea.

 

 

 

Stando alle statistiche rilasciate dalla Banca Centrale Europea, nel corso del 2017, sono state ritirate complessivamente 694 mila banconote falsificate, della quali 363 mila nel secondo semestre dell’anno, in leggero rialzo rispetto alle 331 mila dei primi sei mesi.

I numeri del 2017 sono molto simili a quelli del 2016 e, se confrontati con i dati relativi al 2015 durante il quale il numero di esemplari falsifcati ammontava complessivamente a 899 mila unità, segnano un incoraggiante trend in diminuzione sul fronte della contraffazione, probabilmente dovuto anche alle maggiori complessità realizzative cha caratterizzano la nuova serie “Europa”.

Se da un lato, le quasi 700 mila banconote rititirate nel corso dell’anno precedente possono sembrare in assoluto un numero piuttosto elevato, per avere un’idea di quale sia la probabilità di imbattersi in una banconota contraffatta, nella linea grigia del grafico è indicato appunto questo valore che risulta per contro particolarmente contenuto.

Prendendo in esame l’ultimo semestre ad esempio, a fronte degli oltre 21 miliardi di banconote in circolazione, le 363 mila unità ritirate corrispondono ad un esiguo 0,0018% sul totale dei biglietti in valuta disponibili..

In particolare, nella parte inferiore dell’infografica viene mostrato il dettaglio del secondo semestre del 2017 per il quale sono rappresentati i singoli tagli delle banconote contraffatte con la relativa distribuzione per numerosità.
Quasi l’88% delle banconote sequestrate è costituito dai 50 euro (più di 190mila esemplari, pari al 52,5%) e dai 20 euro (127mila, 35,2%), probabilmente perché rappresentano il miglior compromesso tra valore del contante e frequenza di utilizzo nella quotidianità delle persone.
Seguono in terza posizione i 100 euro che corrispondono al 6,5% del totale, mentre gli altri tagli rappresentano percentuali marginali che spaziano dal 2,2% dei 500 al solo 0,8% dei 200 euro.

 

Curioso il caso dei 500 euro che, secondo l’Europol, sembrano essere il taglio preferito della criminalità organizzata soprattutto per motivi prettamente logistici legati al trasporto: basti pensare infatti che un milione di euro in banconote viola pesa poco più di 2,2 Kg, mentre per raggiungere lo stesso valore con le banconote da 50 euro il peso raggiunge appunto 22 Kg.

Per questi motivi, la Banca Centrale Europea ha deciso che già dalla fine del 2018 la banconota da 500 euro non verrà più stampata, per essere poi progressivamente ritirata da parte delle banche, risultando quindi l’unica a non vedersi rifatta il look con la serie “Europa”.

Per poter vedere circolare l’intera collezione delle nuove sei banconote, non più sette vista l’esclusione dei 500 euro, servirà aspettare il 2019 quando verranno rilasciati anche i 100 e i 200 euro, ultimi due tagli previsti dalla manovra.