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Ritorna Guerre Stellari: le curiosità, la filmografia e naturalmente il business

“Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana…” è probabilmente uno degli incipit che hanno fatto la storia del cinema e, come poche frasi nella storia, è iconicamente associato a tutto quello che ruota attorno all’universo di Guerre Stellari anche per chi non è necessariamente un fan accanito.

Oggi, a maggior ragione con la Disney al comando del merchandising di Star Wars, la saga ideata da George Lucas è un fenomeno commerciale senza eguali e soprattutto durevole nel tempo, specie se si pensa che la prima apparizione al grande pubblico è datata 1977, anno di uscita del primo capitolo di questa fortunatissima saga.

Nel mese di maggio di 40 anni fa infatti, usciva nella sale americane “Star Wars: A New Hope” che, sebbene proiettato in molti meno di cinema rispetto a tante pellicole più acclamate a quei tempi, fece registrare fin dal primo weekend numeri da capogiro, diventando un vero e proprio fenomeno per tutta l’estate seguente.
La prima avventura del giovane Luke Skywalker ha incassato 461 milioni di dollari nei soli Stati Uniti, ai quali vanno aggiunti gli oltre 314 milioni provenienti dal resto del Mondo, per un totale di 775 milioni complessivi a fronte di un budegt tutto sommato limitato, pari a soli 11 milioni di dollari.

Nessun film della saga, anche a fronte di incassi maggiori dovuti al crescente successo della storia, è mai riuscito a togliere al primo episodio – divenuto nel tempo “Episodio IV” con la successiva nascita della trilogia prequel – il primato per quanto riguarda il rapporto tra incasso cinematografico e budget investito (70,49).

Nel grafico seguente, sono rappresentati gli 8 film attualmente già usciti (le prime due trilogie, “Episodio VII”, più lo spin-off “Rogue One”) ordinati dall’alto in basso sulla base del volume assoluto di incassi ed in aggiunta, sono poi corredati da una navicella X-Wing (quella famosa pilotata da Luke Skywalker nella battaglia di Yavin per distruggere la Morte Nera) la cui dimensione è dettata dal valore del rapporto incassi/budget.

Come dettaglio aggiuntivo, nella parte inferiore del grafico, a fianco del saggio maestro Yoda, le due spade laser indicano come sia distribuita la percentuale degli incassi della saga fra Stati Uniti (in verde) e Resto del Mondo (in rosso).
Selezionando un film in particolare, la distribuzione percentuale viene ricalcolata sulla base del titolo scelto.

 

Come ci si potrebbe aspettare, nelle prime due posizioni per quanto riguardi gli incassi, si trovano gli ultimi due film prodotti, “Star Wars VII: The Force Awekens” e “Rogue One”, usciti a distanza di un anno l’uno dall’altro, rispettivamente nel 2015 e nel 2016.
Se per “Episodio VII” non c’è da stupirsi visto che è di fatto la continuazione della storia che gli appassionati stavano attendendo dopo la fine della prima trilogia, come dimostrano gli oltre 2 miliardi incassati complessivamente, per “Rogue One” il discorso è un po’ diverso.
Lo spin-off che tratta le vicende riguardanti la progettazione della Morte Nera e che si inserisce tra le prime due trilogie è a tutti gli effetti un “prodotto Disney” come si nota dal budget di 200 milioni di dollari investiti, ma, forse per l’assenza di un numero romano nel titolo o perché in molti pensavano che fosse solo l’ennesima occasione per spremere lo spremibile dal nome “Star Wars”, il ritorno al botteghino è stato solo 5 volte maggiore (5,28) rispetto a quanto incassato.

Questo numero fa sì che “Rogue One”, anche a dispetto di un’accoglienza più che buona da parte di critica e appassionati, risulti come fanalino di coda per quanto riguarda il rapporto incassi/budget con un valore più basso anche di “Star Wars II: Attack Of The Clones” (5,65) considerato da molti il peggior film di tutta la saga.

Per quanto riguarda invece il podio dei migliori per questa classifica, oltre al già citato “Episodio IV”, il terzetto viene completato senza troppa sorpresa dagli altri due film della prima trilogia con “Star Wars V: The Empire Strikes Back” che la spunta (29,91) su “Star Wars VI: The Return Of The Jedi” (14,62).
Da notare come “Episodio V”, a fonte di 18 milioni di budget, contro i 32,5 di “Episodio VI”, abbia fatto registrare incassi ben maggiori del suo successore (538 milioni contro 475); che fosse un segnale del fatto che forse il successo assoluto del primo episodio sarebbe stato impossibile da replicare a prescindere dal budget?

Se “Episodio VI” risulta essere il capitolo con il volume minore di incassi di tutta la saga, va però notato come sia il film che detiene il primato in termini di percentuale di entrate provenienti dai soli Stati Uniti (65,1%).
Più in generale, tutta la prima trilogia, prodotta tra fine degli anni ’70 e l’inizio degli ’80, è caratterizzata da una maggiore diffusione negli USA rispetto al resto del Mondo. Questo fenomeno invece, già dal primo episodio della seconda trilogia, anche per via di un periodo storico diverso (“Star Wars I: The Phantom Menace è uscito nel 1999) e di una crescente globalizzazione del marchio “Guerre Stellari”, si è progressivamente invertito, arrivando anche ad un 55,7% degli incassi totali registrati fuori dagli Stati Uniti da parte di “Star Wars III: The Revenge Of The Sith”.

A meno di dieci giorni dall’uscita dell’ottavo capitolo della saga canonica (nono in generale se si considera anche lo spin-off “Rogue One”) i fan si interrogano già su quale potrà essere l’esito della nuova pellicola per capire se il record di incassi messo a segno da “Episodio VII” sia a rischio o meno.

Con oltre due miliardi complessivi, “The Force Awakens” è stato il maggior incasso del 2015, il maggior incasso di sempre del Nord America ed anche il terzo valore più alto nella storia del cinema dietro ad altre due pietre miliari come Avatar e Titanic.