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economia

Auto, l’espansione dei veicoli ad alimentazione elettrica

La Commissione europea ha proposto ieri nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni delle auto. Il nuovo target vincolante prevede di ridurre i gas Co2 a livello di flotta del 30% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2021. L’impegno, ritenuto troppo impegnativo dalle case automobilistiche e poco ambizioso dalle associazioni ambientaliste, è linea con l’obiettivo di ridurre il totale delle emissioni del 40% entro il 2030, rispetto al livello del 1990.
Il commissario al Cambiamento climatico e all’Energia Miguel Arias Cañete ha detto ieri qui a Bruxelles di considerare la sua proposta «realistica, equilibrata ed efficiente». Il piano, che dovrà essere approvato dal Consiglio e dal Parlamento, prevede un target intermedio: -15% di emissioni nocive entro il 2025, rispetto al 2021. Lo stesso varrà per i veicoli commerciali leggeri. Quanto alle auto elettriche, Bruxelles ha preferito non introdurre obiettivi numerici vincolanti, ma piuttosto adottare incentivi.
L’automobile verso una rivoluzione epocale. Quella elettrica, anzi dell’elettrificazione, perché i due termini sottintendono un diverso storytelling tecnologico e industriale. Un conto sono infatti le auto elettriche pure, alimentate solo da batterie, un altro quelle elettrificate: ibride e plug-in hybrid, cioè che si ricaricano anche dalla rete. E poi ci sono le micro-ibride, nelle quali un piccolo motore elettrico a 48 volt aiuta il propulsore a scoppio e questa sembra essere una delle tecnologie chiave perché permette di tenere in piedi, al pari dell’ibrido, la filiera del termico (le auto alla spina sono più semplici anche a livello di componenti) senza far crescere troppo i costi. Anzi le «48 Volt» nell’immediato paiono una soluzione pratica e industrialmente vantaggiosa (alcune case automobilistiche già la offrono, altre si accingono a farlo) per avviare una transizione elettrica graduale .
Articolo sul Sole 24 Ore del 9 11 2017