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cronaca

Il vino perde il primato negli Usa. Le etichette francesi ci superano

Andando ad analizzare le due diverse performance nell’export vitivinicolo Parigi ha messo a segno nei primi 9 mesi del 2017 una crescita del 18,8%, ben sei volte superiore a quella del made in Italy le cui vendite negli Usa pure sono cresciute anche se solo del 3 per cento. Un dato positivo ma che tuttavia risulta sotto la media visto che nel complesso l’import Usa di vino da tutto il mondo è aumentato nel 2017 dell’8 per cento. «L’Italia perde il primato più ambito e lo perde male – ha commentato la Ceo di Business Strategies, Silvana Ballotta – se pensiamo che oggi la Francia è market leader nei primi tre mercati di importazione al mondo, Usa, Gran Bretagna e Cina. Ma fa ancora più male registrare come, in un anno di grande crescita della domanda di vino nel mondo, gli Stati Uniti siano diventati la cartina tornasole della nostra ridotta competitività sui mercati globali, frutto di azioni di marketing e promozione deboli e mai sinergiche».

Articolo sul Sole 24 Ore del 11 novembre 2017
Ultimi commenti
  • CARLO ZOCCARATO |

    pure sforzandomi non sono stato in grado di interpretare questi dati, infatti noi esportiamo il doppio rispetto ai francesi e incassiamo la metà …

  • CARLO ZOCCARATO |

    pure sforzandomi non sono stato in grado di interpretare questi dati, infatti noi esportiamo il doppio rispetto ai francesi e incassiamo la metà …

  • stefano |

    il vino italiano ha un prezzo medio inferiore, pari alla metà di quello francese come valore export. confermo che in gran bretagna / londra si vedono vini cileni, argentini e usa ma poco italiano; nonostante il prosecco. al mercato di camdem nelle vetrine esposte c’erano prosecco di dubbia origine (non docg ma doc) e il prezzo delle bottiglie, nonostante sia tutto più caro che in Italia, era allineato al prezzo di una ns grande distribuzione

  • stefano |

    il vino italiano ha un prezzo medio inferiore, pari alla metà di quello francese come valore export. confermo che in gran bretagna / londra si vedono vini cileni, argentini e usa ma poco italiano; nonostante il prosecco. al mercato di camdem nelle vetrine esposte c’erano prosecco di dubbia origine (non docg ma doc) e il prezzo delle bottiglie, nonostante sia tutto più caro che in Italia, era allineato al prezzo di una ns grande distribuzione

  • guido |

    La Francia vende i suoi vini ad un prezzo doppio del nostro e quindi si spiega la differenza nella produzione.

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